Isis, donna allatta in strada a Raqqa: mutilata e uccisa dalle miliziane di Al-Khansa

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La brigata Al-Khansa, tristemente nota come la “Gestapo femminile” dell’Isis, ha colpito ancora. A Raqqa, capitale dello Stato islamico, ha ucciso una donna che stava allattando in strada, gesto considerato “sacrilego” dalla sharia e dalle leggi che vietano alle donne di mostrare in pubblico il proprio corpo.

Come scrive il Messaggero  Aisha, una giovane fuggita da Raqqa per rifugiarsi in Turchia, e come è emerso dai social pro-Isis, le poliziotte le hanno strappato il bimbo dalle mani, l’hanno mutilata e infine l’hanno ammazzata.

Al-Khansa è un battaglione speciale costituito da donne pagate 140 euro al mese (almeno 60 sarebbero le cittadine britanniche, cresciute e pasciute nella tolleranza delle politiche europee che hanno generato mostri, ndr), istituito proprio per far rispettare le rigidissime norme del Califfato. In una città come Raqqa, dominata da un clima di terrore dove torture, lapidazioni e crocifissioni sono all’ordine del giorno, costringono le ragazze a diventare schiave del sesso e picchiano, frustano o uccidono qualunque donna infranga le regole: non sono poche quelle che sono state sepolte vive in pubblico.

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