Senza lavoro, senza un euro e con uno sfratto sul groppone già pronto per l’inizio di gennaio. Altro che un buon Natale. La realtà, dura e cruda (a volte crudele), supera l’immaginazione. E costringe a scelte radicali come quella di dormire all’addiaccio, nei bagni pubblici di Belluno.
57 anni lui, 54 lei. L’ultima occupazione risale a diverso tempo fa. Lo stesso tempo che inevitabilmente scorre e porta il conto della bolletta, quello dell’affitto, quello della spesa per apparecchiare qualcosa da mangiare. Conti che Francesco non può pagare. C’è lo sfratto. E le conseguenze sono l’umiliazione, la frustrazione, il senso di una vita travolta dalla crisi e dalla disperazione.
«Facevo il macellaio al Super W. Poi è arrivata la crisi e sono stato tagliato dall’oggi al domani – racconta Francesco De Fazio -. Ho mandato curriculum ovunque, senza risultato. Nemmeno mia moglie riesce a trovare uno straccio di lavoro».(…)
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