Orban accusa il miliardario Soros: promuove e sostiene l’immigrazione illegale

(WSI) Il miliardario George Soros finisce nel mirino dell’Ungheria, suo paese di origine, accusato dai politici di aver supportato l’immigrazione illegale durante l’esodo dei rifugiati politici siriani.

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I membri del governo, compreso il primo ministro Viktor Orban, hanno criticato Soros per via delle sue posizioni liberali nei confronti dell’immigrazione e per il suo appoggio ai flussi migratori attraverso il supporto a organizzazione non governative.

In un editoriale pubblicato sul Financial Times, Soros aveva denunciato che gli stati in prima linea, come l’Ungheria, si sono sottratti ai loro obblighi in materia di asilo politico, suggerendo un piano europeo per i rifugiati in base al quale ciascun richiedente asilo dovrebbe ottenere un supporto finanziario di 16.800 all’anno per due anni, per coprire le spese di alloggio e i costi di assistenza sanitaria e di istruzione.

“Soros bombarda il pubblico internazionale con i suoi piani sconvolgenti in nome di un altruismo nei paesi in cui opera e il risultato, negli ultimi 30 anni, è stato quello di aver portato al default alcune economie con le sue speculazioni”, ha detto János Lázár, vice primo ministro ungherese. (mt)

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Il parlamentare cristiano-democratico Hollik ha anche parlato della “guida tascabile”, che incoraggia gli immigrati a rifiutare la cooperazione con le autorità ungheresi e la registrazione delle impronte digitali, è stata pubblicata da un’organizzazione associata a Soros, Welcome to Europe.  ONG europea in Turchia distribuisce manuali a chi vuole immigrare clandestinamente

https://youtu.be/3Y3R9JL3I9E

Secondo quanto riporta Hungary Today, attraverso numerose organizzazioni riconducibili alla sua persona, George Soros fa «tutto il possibile» per promuovere l’arrivo in Ungheria di uno sfrenato numero di immigrati. Ad esempio, la “Hungaria Helsinki Commitee”, Menedék, l’Associazione Ungherese per i migranti, l’Unione ungherese per le Libertà Civili (TASZ) e Migration Aid, sono tutte “sigle” che hanno lanciato attacchi contro la gestione della crisi migratoria da parte del Governo ungherese.

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