Siria, ribelli moderati filo-USA: “No alle elezioni, No al dialogo con Assad”

Le fazioni dei ribelli siriani moderate e filo-occidentali hanno respinto a stretto giro le aperture venute oggi dal ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov che, oltre a esortarli a dialogare con il regime di Bashar al-Assad per preparare nuove elezioni, si e’ spinto fino a offrire loro il sostegno della propria Aviazione contro le milizie jihadiste dello Stato Islamico, nemico comune.

ribelli-siriani

“La Russia bombarda il Libero Esercito Siriano, e adesso vorrebbe collaborare con noi, pur rimanendo legata ad Assad? Non la capiamo proprio!”, ha ribattuto il tenente colonnello Ahmad Saoud, portavoce della Divisione 13, una delle formazioni insurrezionali raccolte appunto sotto l’egida del Libero Esercito, citato espressamente da Lavrov.

Dello stesso avviso Samir Nashar, esponente del Consiglio Nazionale Siriano, parte a sua volta della Coalizione Nazionale Siriana, principale cartello delle forze di opposizione e contraltare politico del Libero Esercito: “Invece di parlare della loro disponibilita’ di sostenerci, dovrebbero smetterla di bombardarci”, ha ribadito Nashar. “L’80 per cento delle loro incursioni aeree prendono infatti di mira noi”.

tipico ribelle moderato
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Quanto alla proposta di Mosca per l’allestimento di elezioni parlamentari e presidenziali, l’oppositore siriano l’ha liquidata come “assurda”, accusando il Cremlino di puntare ad “aggirare le richieste del popolo della Siria affinche’ Assad esca di scena”. Per Nashar semplicemente “i russi ignorano quello che succede davvero sul terreno, con milioni di persone sfollate all’interno e all’esterno del nostro Paese, e citta’ distrutte ogni giorno”.

Quindi, ha tagliato corto, “in circostanze del genere di quali elezioni vanno ciarlando?”. Le ultime presidenziali si sono tenute nel giugno dell’anno scorso con una schiacciante vittoria di Assad, confermato in carica, ma sono state giudicate irregolari tanto dall’opposizione quanto da gran parte della comunita’ internazionale. Per il rinnovo del Parlamento non si e’ piu’ votato dal maggio 2012, e in teoria sarebbe previsto un ritorno alle urne nel 2016. (AGI) .

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