Emilia R., Bonaccini fa propri i modi del ‘renzismo’: annunci e propaganda

Bonaccini nonostante la verniciata di falso ‘riformismo’” è il ‘continuismo’ con il passato.. “Un monologo senza chiarezza e molto autoreferenziale.”

Questo il commento del vicesegretario della Lega Nord Romagna, Jacopo Morrone, di fronte all’intervista rilasciata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, al Corriere di Romagna.

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“Constatiamo che Bonaccini fa propri i modi del ‘renzismo’, fa annunci e
propaganda, ma non dà risposte ai temi più scottanti, come quella che riguarda
l’egemonia, ormai storica, di Bologna sulla Romagna, situazione che si aggraverà
ancora di più dopo l’approvazione della legge regionale sul riordino. Una legge
fatta frettolosamente, con probabili margini di incostituzionalità, sulla quale
la Lega Nord si è espressa nella maniera più critica perchè renderà ancora più
confusa la situazione già complicata dalla pasticciata legge Del Rio sulla
cancellazione delle Province.

Insomma, con Bonaccini non è cambiato nulla in
perfetto ‘continuismo’ con il passato. La solita presunzione di essere i primi
della classe, quelli che fanno fughe in avanti, ma che poi si trovano davanti al
muro dell’inefficienza burocratica, del centralismo amministrativo e della
stanca ripetizione di vecchie liturgie partitiche. Non è più vero, infatti, che
l’Emilia-Romagna ha un modello vincente, anzi. Soprattutto, nel settore
sanitario. Non c’è dubbio che il sistema emiliano-romagnolo sia stato tra i
migliori quando i problemi delle risorse non erano così pressanti e, se
confrontato con gli standard di altre regioni italiane, lo sia tuttora. Ma è
anche vero che oggi sta arrancando e perdendo colpi rispetto ai livelli
raggiunti da Lombardia e Veneto, per fare un esempio.

Abbiamo sentito sia Bonaccini che l’assessore Venturi promettere riforme e innovazione. Il timore è
che queste formule magiche significhino disservizi e meno tutele soprattutto per
le fasce più deboli della nostra comunità e per i territori più disagiati, vedi
le aree montane. Soprattutto in Romagna, dove il salto nel buio dell’Asl unica
sta penalizzando operatori e utenti, senza che si vedano neppure all’orizzonte
benefici in fatto di risparmi, efficienza e migliori servizi. Insomma, se il
buongiorno si vede dal mattino, i primi mesi di governo del presidente Bonaccini
non convincono. La nostra regione, pur fra le più avanzate grazie a tanti
fattori tra cui, non ultime, la capacità imprenditoriale dei suoi abitanti e la
posizione di cerniera fra nord e centro-sud, oggi è ferma, lo dicono i dati, lo
dice la gente, e il cambio di passo non si vede perché è la cultura politica e
amministrativa dei suoi governanti che è obsoleta, nonostante la verniciata di
falso ‘riformismo’”.

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