Scontri etnici in Congo: pigmei discriminati, disprezzati e sfruttati

La Repubblica Democratica del Congo deve proteggere “urgentemente” i civili, vittime degli scontri mortali che dal 2013 si verificano tra le milizie bantu e quelle pigmee nel sud-est del paese. E’ l’appello dell’Human Rights Watch (HRW), l’organizzazione non governativa internazionale che si occupa della difesa dei diritti umani.

pigmei

 

“Le uccisioni e il trasferimento generalizzato dei civili”, in seguito agli attacchi nella provincia del Katanga “dimostrano la necessita’ per il governo di proteggere i civili urgentemente”, ha dichiarato in un rapporto la Ong statunitense.
Il conflitto tra le due etnie, la maggioritaria Bantu e il sottogruppo Batwa dei pigmei, esiste dai tempi coloniali. I pigmei sono da lungo tempo emarginati, disprezzati e sfruttati.

Recentemente gli scontri si sono intensificati e per lo Human Rights Watch non cesseranno fin quando ai Batwa non saranno riconosciuti i loro diritti fondamentali. Inoltre i Pigmei sono minacciati, nel Katanga anche dall’industria mineraria e dall’agricoltura sempre piu’ estensiva da parte dei Bantu.

L’Ong denuncia che nel combattimento del 30 aprile scorso, i combattenti Luba (Bantu) hanno “attaccato un campo di profughi vicino alla citta’ di Nyunzu. Il campo e’ stato ridotto in cenere – ha affermato l’Organizzazione che ha ascoltato le testimonianze dei superstiti – e sono stati uccisi almeno 30 uomini, donne e bambini appartenenti alla etnia Batwa, a colpi di machete, frecce e asce. Decine di persone risultano disperse e si teme possano essere morte”. L’Ufficio delle nazioni Unite per gli Affari Umanitari (Ocha) ha rilevato che se fino al 2014 gli scontri erano dei Luba contro i Batwa, ora si registra una controtendenza. Gli appelli alla calma per una convivenza pacifica non fermano le violenze, che causano decine di migliaia di sfollati. (AGI)

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