Con la scusa della guerra all’Isis, la Turchia bombarda i Curdi

 

L’offensiva aerea avviata dalla Turchia contro postazioni dell’autoproclamato Stato islamico si sta rivelando invece una vera e propria guerra contro il Pkk, il Partito dei lavoratori curdi che combatte contro l’Isil.
Può dirsi finita dunque la fragile tregua in vigore dal 2013 tra Ankara e i curdi.
Caccia F-16 turchi hanno bombardato postazioni in Siria ma si sono spinti fino in Iraq. Ufficialmente, Ankara sostiene di voler creare una zona di sicurezza su una vasta area del nord della Siria, vicino al confine turco. Ma i danni causati dalle bombe sono evidenti nei dintorni della città curdo-irachena di Amadyia sulla catena di montagne Kandil

“I caccia hanno colpito il nostro villaggio con almeno dieci missili – dice un residente -. Io e i bambini eravamo terrorizzati. Hanno bombardato anche le nostre scorte di acqua”.

L’offensiva della Turchia contro il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, classificata da Ankara come organizzazione terroristica e separatista, è la pietra tombale sui complessi negoziati di pace. Martedì a Bruxelles è previsto un vertice della Nato con all’ordine del giorno la sicurezza in Turchia.

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