Emilia Romagna: la bufala del riciclo del vetro

La società Hera di Bologna, controllata dai comuni dell’Emilia Romagna, è responsabile della raccolta differenziata del vetro per un’ampia parte del Centro-Nord Italia. Sul suo sito Hera mette bene in evidenza quanto è importante per la società incrementare la differenziazione dei rifiuti e il loro riciclo. In realtà il riciclo non esiste, se non in funzione del business

 

Nel 2013 circa un terzo di tutto il vetro raccolto da Hera in Emilia Romagna è finito negli impianti di Emiliana Rottami. Ma che fine fa il vetro una volta qui? Una parte rimane stoccato accumulandosi e formando montagne di vetro che sono lì ormai da anni.  Ad oggi – conferma la ditta – nei due stabilimenti sono stoccati in totale oltre 120 mila tonnellate di vetro.

I cumuli alti anche sei metri costituiscono oggi un rischio sanitario per la popolazione e il delirio ecologico del riciclo inesistente rovina la salute. Analisi dell’Arpa hanno accertato che nelle vicinanze dei due stabilimenti di Emiliana Rottami sono presenti nell’aria concentrazioni di particelle di vetro, anche di dimensioni molto piccole e per questo più pericolose in quanto in grado di penetrare l’apparato respiratorio fino ai bronchi e agli alveoli.

Bluff a Roma, la differenziata è inutile: l’Ama mischia tutti i rifiuti

Che la raccolta differenziata sia una cosa bischera è semplice da capire. Innanzitutto, con essa non si smaltiscono i rifiuti ma li si separa. L’idea sarebbe di riciclarli. Il condizionale non lo uso a caso. Infatti, il limite della produzione di riciclo è quello di mercato:

a che pro un riciclo spinto, ad esempio, del vetro o della carta se poi il mercato del vetro scuro (che è il vetro che si può produrre dalla raccolta differenziata del vetro) o della carta riciclata è limitato? Che cosa succede al vetro e alla carta riciclati che rimangono invenduti? Vanno a finire il primo in discarica e la seconda bruciata negli inceneritori. Tanto valeva portarcela prima.

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