Polemiche del M5S, vescovo di Verona costretto a scusarsi

“Chiedo scusa se sono stato frainteso: mi sono appellato al mio senso di pastore che si interessa delle famiglie in difficoltà, in particolare delle realtà socialmente deboli”.

Lo ha detto il vescovo di Verona, Giuseppe Zenti, sulla bufera scoppiata per la vicenda che riguarderebbe la ‘sponsorizzazione’ data e poi ritirata dal vescovo, Giuseppe Zenti, di una candidata iscritta alla Lega, Monica Lavarini, inserita nella lista civica di Luca Zaia.

La polemica è scoppiata ieri. “Quanto accaduto nella Chiesa di Verona sembra non avere precedenti, almeno negli ultimi decenni”, ha attaccato Francesca Businarolo deputata del Movimento 5 Stelle, che giudicava l’iniziativa “quantomeno inopportuna” per quello “che dovrebbe essere un pastore d’anime”.

Al contrario la deputata non si è mai scagliata contro la chiesa quando ha incoraggiato l’invasione di clandestini che sta devastando il tessuto sociale italiano. Il M5S appare sempre piu’ come la frangia oltranzista del Pd e sta perdendo via via la sua caratterizzazione per identificarsi completamente con le politiche tipiche della sinistra piu’ ottusa.

La viltà del movimento si spinge al punto di voler dialogare con i tagliagole dell’isis, mentre mette un vescovo, che difende i suoi fedeli, nella condizione di doversi scusare.

 

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