“Triton strumento di reti criminali. Alle autorità italiane ‘soffiate’ già prima della partenza”

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“Arrivano nuove conferme di quanto dico da tempo: Triton non è più un’operazione umanitaria ma una sorta di strumento utilizzato dalle reti criminali che gestiscono i flussi di migranti. Bisogna intervenire subito e con decisione sulle coste libiche e chiudere ogni porta d’accesso all’Italia. Se le rivelazioni di Graham Leese al Daily Telegraph trovassero conferma saremmo anche di fronte a un vero e proprio scandalo”.

Così il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, candidato alla conferma alle elezioni del 31 maggio, commenta quanto dichiarato al quotidiano britannico da un ex funzionario di Frontex, secondo il quale i criminali che gestiscono il traffico di profughi dal Nordafrica avvertirebbero in anticipo le autorità italiane “tramite delle soffiate” della partenza dei barconi, caricandoli anche di poco carburante “sapendo che poi i migranti saranno recuperati”.

“Un’ipotesi inquietante – aggiunge Zaia – sulla quale chiedo venga aperta immediatamente un’accurata indagine. Nel frattempo – prosegue il Governatore – il no del Veneto all’arrivo di altri immigrati sul proprio territorio è diventato, se possibile, ancora più netto. Considero l’eventuale ulteriore invio da parte del Governo un atto ostile nei confronti dei territori e delle loro Istituzioni, a cominciare dai Comuni, così come giudico la peggiore possibile in assoluto la cosiddetta ‘soluzione’ dell’allestimento di tendopoli , della quale circola voce anche per due comuni trevigiani. Bisogna fermare tutto, perché la tensione sociale è alta e non si può più scherzare con il fuoco”.

Adnkronos

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