Spari al tribunale di Milano, Boldrini: allarme nel Paese

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La sparatoria avvenuta questa mattina nel Tribunale di Milano, che ha causato delle vittime, è un fatto “gravissimo” che genera “grande allarme in tutto il Paese e preoccupazione”. Lo dice la presidente della Camera Laura Boldrini intervenendo in Aula. Occorre ancora, sottolinea la presidente, “acquisire tutti gli elementi per capire di cosa si sia trattato”. L’Aula della Camera ha poi osservato un minuto di silenzio per le vittime della sparatoria.

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3 thoughts on “Spari al tribunale di Milano, Boldrini: allarme nel Paese

  1. La Boldrini ha paura che le sparatorie arrivino in Parlamento…dei tribunali non le ne frega niente.

  2. La presidente della camera e’un gran brava a organizzare i minuti di silenzio.Ma poi non va oltre non si pone domande non vede a un palmo dal naso .Vive nel suo mondo privo di problemi neanche si immagina lo stato d’animo della popolazione ridotta allo stremo di conseguenza gesti estremi

  3. Le preoccupazioni della Boldrini non mi allarmano, quel personaggio si occupa solo della sua incolumità personale, per quanto mi sembra di capire.
    La sua scorta, infatti, consta di parecchie persone di servizio, segno che ci tiene alla propria incolumità, ed in genere, persone siffatte, si disinteressano dell’integrità altrui.
    Infatti non l’ho mai sentita spendere una parola per la oltre trentamila persone che si sono uccise per aver ricevuto “posta” da Equitalia o aver perso il posto di lavoro.
    Anche se, non lavorando, “Lei”, non corre il rischio di perdere il “mensile”.
    Infatti i “rappresentanti” popolari non hanno obbligo di presenza alla Camera o Senato e non per questo ricevono tagli ai loro emolumenti o censure per le loro assenze.
    Dunque, per quanto riguarda i fatti del Tribunale di Milano, aspettiamo di conoscere i motivi per i quali quel signore, che pure si era affidato alla Giustizia italiana, ad un certo punto da quella si è distaccata ed ha adottato una forma di “giustizia” insolita, almeno per il momento, in Italia.
    Solo dopo potremo valutare con cognizione di causa.

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