Immigrati in rivolta per cibo e wi-fi, Coisp: chiudere il centro di Sant’Anna

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CROTONE. “Ridurre, ridimensionare, limitare e minimizzare, come se niente fosse. Si cerca di proiettare un accaduto spiacevole cercando di ridurne al minimo l’importanza, la gravità, gli sviluppi e le conseguenze per tutti. Questo, in sostanza, è quello che è accaduto dopo il blocco della Statale 106 da parte degli immigrati lo scorso 16 marzo”.

È quanto dichiara Massimo Lupo, segretario provinciale di Crotone del Coisp, sindacato indipendente di polizia, che, a seguito della protesta “dei migranti ospitati nel Centro di accoglienza di Crotone, “contesta – afferma in una nota – il modus operandi di chi è deputato a garantire il ripristino della normalità dopo un’emergenza di ordine pubblico sul territorio e di chi dovrebbe informare correttamente gli organi d’informazione sulla situazione reale di quanto accaduto. Altro che rallentamento del traffico, – continua il segretario provinciale del Coisp – ma un vero e proprio blocco della statale 106, in prossimità del centro di accoglienza e dell’aeroporto Sant’ Anna, scaturito dalla rivolta degli immigrati richiedenti asilo.

Blocco della statale, ma anche dell’Aeroporto di Sant’Anna dove tre voli, in arrivo e in partenza, vengono di fatto cancellati per impraticabilità dello scalo. Con lanci di pietre, il bilancio a fine giornata registra il blocco della statale per circa 7 ore (dal mattino al pomeriggio), con 7 finanzieri feriti (tra cui un Tenente) e tutti bloccati, anche un’ambulanza”.

”Il motivo della rivolta? Un’assurdità! – continua Massimo Lupo – I migranti pretendono il cambio in euro dei pocket-money (paria circa due euro al giorno) e mancanza della rete internet al di dentro dello stesso Centro. Circa 300-500 immigrati hanno fronteggiato, in pieno stato di guerriglia, un manipolo di uomini delle forze dell’ordine (Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza) rintracciati alla spicciolata, qualche carica di “alleggerimento” ma nulla di importante (nessun ferito tra gli immigrati) e la protesta si è trascinata per oltre 7 ore. Ad oggi, quanto successo, è stato decisamente minimizzato dai vertici della Questura, – incalza Lupo – si è parlato di normale routine nella nota stampa inviata dalla Questura. Mentre i gestori del Centro d’Accoglienza hanno dato le loro rassicurazioni in merito al cambio del menù, mentre per la rete wi-fi dicono di essere impossibilitati”.

A tal proposito Lupo ribadisce: “Come abbiamo più volte sostenuto, il centro accoglienza per immigrati di Sant’Anna è un mostro, che va chiuso. Emerge dai fatti una situazione logistica e sanitaria insostenibile per gli Operatori di Polizia, un assembramento di strutture che non dovrebbe sussistere, in una realtà che è la più grande d’Europa e probabilmente la più critica, sia sotto il profilo della pericolosità, sia per le condizioni igienico-sanitarie in cui – oltre agli ospiti – sono costretti ad operare gli uomini delle Forze di Polizia che sono chiamati a operare nel centro”. Inoltre, conclude Lupo “c’è una forte disattenzione degli organi preposti per la situazione, ci sono carenze fortissime, che tra l’altro troviamo inspiegabili a fronte dei cospicui finanziamenti elargiti a chi gestisce l’accoglienza degli immigrati e la manutenzione del centro, che presenta tra l’altro gravissime carenze strutturali dove si verificano continui momenti di tensione e scontri con le forze dell’ordine di cui nessuno dà notizia, ma che hanno portato a registrare feriti tra gli operatori delle forze di polizia”.

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3 thoughts on “Immigrati in rivolta per cibo e wi-fi, Coisp: chiudere il centro di Sant’Anna

  1. NEI PORTI – PER L’ACCOGLIENZA- CI METTEREO LE GUARDIE AUSTRIACHE … QUELLE ALLA FRONTIERA HANNO RESPINTO QUESTI ESTRACOMUNITARI –

  2. MENO MALE CHER ABBIAMO IL MINISTRO DELL0INTERNO PER LA PREVENZIONE SUL TERRITORIO,!

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