
L’ambasciatore iracheno alle Nazioni Unite ha chiesto al Consiglio di sicurezza di indagare sul presunto traffico di organi praticato dai jihadisti dello Stato islamico (Isis) per finanziare le proprie attività . Mohammad al-Hakim ha supportato la sua richiesta denunciando il fatto che i cadaveri ritrovati nelle fosse comuni situate nei pressi di Mosul sono privi di alcuni organi e presentano incisioni chirurgiche sul corpo.
“Abbiamo i corpi. Venite ed esaminateli – ha detto ai giornalisti, stando a quanto riportato dal Daily Mail – è chiaro che mancano alcune parti”. Il diplomatico ha quindi riferito di decine di medici “giustiziati” a Mosul, apparentemente per essersi rifiutati di partecipare alla pratica.
Il traffico di organi era già stato denunciato lo scorso dicembre dal sito al-Monitor, a cui un medico locale aveva riferito di medici stranieri reclutati dall’Isis per gestire il traffico di organi da un ospedale di Mosul e di una divisione specializzata nel contrabbando di organi, con il compito di vendere cuori, fegati e reni sul redditizio mercato nero internazionale. “Gli interventi chirurgici avvengono nell’ospedale e gli organi vengono subito trasportati attraverso reti specializzate nel traffico di organi umani”, scrisse al Monitor, precisando che gli organi venivano prelevati da combattenti morti, feriti abbandonati o individui sequestrati.
