Prostituzione, giro d’affari da 3 milioni l’anno. Ragazze schiavizzate da romeni e albanesi

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Un anno e sei mesi di indagini e quattordici ordinanze di custodia cautelare in carcere: questi i numeri dell’operazione “Ever Up” condotta dalla Seconda Sezione Criminalità Extracomunitaria della Squadra Mobile di Torino per contrastare il racket della prostituzione in diversi quartieri della città.

Il tutto inizia nell’agosto del 2013 quando all’interno del bar Ever Up di corso Francia – da qui il nome dell’operazione – alcune romeni danno vita a una rissa culminata con un’indagine per tentato omicidio. L’attività investigativa che ha portato a disegnare un quadro completo di un grosso giro di prostituzione è passato attraverso due fasi: la prima è servita per arrestare i presunti colpevoli del tentato omicidio accennato sopra (si trattava di tre persone); la seconda invece è iniziata subito dopo con lo sviluppo degli spunti nati nei mesi precedenti. Gli investigatori non si sono fermati al fatto in sé, ma sono andati oltre.

[callout template=”001″] Bergoglio: “I migranti, con la loro stessa umanita’, prima ancora che con i loro valori culturali, allargano il senso della fraternita’ umana“ [/callout]La lente di ingrandimento delle forze dell’ordine è stata posta in zone molto sensibili della città. Si parla delle vie intorno a piazza Massaua, via Ormea e via Reiss Romoli. I controlli mirati hanno anche permesso di identificare alcune delle persone che lo scorso maggio avevano partecipato alla spedizione in via Ormea in cui era morto uno spacciatore di 24 anni, ucciso a colpi di pistola.

Nel tempo si sono capiti meglio i giri della prostituzione torinese. Un gruppo composto da persone albanesi e romene, nato proprio per massimizzare i profitti del sesso a pagamento, gestivano diverse zone della città e ragazza fatte arrivare appositamente da Albania e Romania. Un giro d’affari di oltre 3 milioni di euro l’anno che, oltre a introiti dati dalla prostituzione, poteva contare su somme prese come sub-locazione di alcuni marciapiedi: il gruppo in pratica affittava gli spazi ad altri “papponi” e alle loro donne per 200-300 euro a notte.

In totale sono stati compiute oltre venti perquisizioni domiciliari. In una di questa, a casa dell’unica donna del gruppo, è stato rinvenuto il libro mastro in cui erano annotate le somme delle “sub-locazioni”.

Dalle intercettazioni è emerso che coloro che gestivano le ragazze, circa una trentina tutte come schiavizzate, erano molto violenti.

In totale sono state arrestate 13 persone, sia della banda sia tra chi sub-affittava gli spazi, mentre altri 6 si trovano all’estero, ma anche su di loro pende la misura cautelare. Perlopiù si tratta di albanesi, di età compresa tra i 23 e i 47 anni.

torinotoday.it

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