Lampedusa, 29 migranti morti. Nicolini: colpa della fine di Mare Nostrum

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Sono 29 i profughi morti per assideramento dopo il trasbordo sulle motovedette e i mezzi della Guardia costiera nel Canale di Sicilia. Lo conferma all’Adnkronos il direttore sanitario dell’isola di Lampedusa Pietro Bartolo che ha accolto i cadaveri al molo Favaloro. La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta sulla vicenda. Lo conferma all’Adnkronos il Procuratore capo di Agrigento Renato Di Natale che spiega: “Al momento è un fascicolo contro ignoti, prima dobbiamo leggere le informative e poi decideremo per quali reati procedere. Non escludiamo l’omicidio colposo o doloso, ma è ancora troppo presto”.

I corpi delle vittime, tutti uomini, verranno sistemati nella vecchia aerostazione di Lampedusa in attesa dell’ispezione cadaverica. Non potranno essere trasferiti prima di mercoledì con la nave. “Tra i profughi salvati l’unico ce n’è uno, in ipotermia, che desta qualche preoccupazione. Sarà trasferito in ospedale” spiega all’Adnkronos il direttore generale dell’Asp di Palermo, Antonio Candela.

“I 366 morti di Lampedusa non sono serviti a niente, le parole del Papa non sono servite a niente, siamo tornati a prima di Mare Nostrum. E’ la realtà” ha detto all’Adnkronos Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa. “E’ la prova che Triton non è Mare Nostrum – dice ancora Giusi Nicolini – Siamo tornati indietro”. E annuncia che chiederà “al più presto un incontro al Viminale per sapere come dobbiamo organizzarci in vista dell’arrivo della primavera”.

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“Dovremmo metterci tutti in ossequioso silenzio e pensare che questi erano uomini come noi e sono morti in una maniera indegna per un essere umano” ha detto a Radio Vaticana il vescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro.

“La Guardia costiera sta facendo il proprio lavoro oltre ogni limite. Gli uomini della Capitaneria di porto di Lampedusa sono fuori da oltre 24 ore, in condizioni meteo proibitive. Ma come diciamo da tempo i mezzi messi in campo da Triton non sono sufficienti” ha detto all’Adnkronos Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr. “Lampedusa oggi accoglie di nuovo i corpi senza vita di migranti in fuga da guerre, fame, violenze o gravi rischi per la loro vita, morti in mare per il freddo. Le cattive condizioni climatiche invernali non hanno interrotto il flusso degli arrivi via mare, a dimostrazione della mancanza di alterative per chi è costretto, nonostante tutto, a tentare la traversata” scrive Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children.

Dal Centro Astalli chiedono che siano aperti subito canali umanitari. “Ancora una volta, attoniti davanti all’orrore, ci troviamo a chiedere la creazione immediata di canali umanitari sicuri che evitino a uomini e donne in fuga da guerre e persecuzioni di rischiare la vita affidandosi a trafficanti di essere umani”, ha detto afferma P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli. “Mentre il dibattito tra Stati e istituzioni europee continua a essere sempre più incentrato su questioni prettamente economiche e finanziarie – prosegue Ripamonti – la vita e i diritti dei migranti vengono regolarmente messi in secondo piano. Ma noi non vogliamo e non possiamo accettare che il Mediterraneo continui a essere un cimitero”.

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3 thoughts on “Lampedusa, 29 migranti morti. Nicolini: colpa della fine di Mare Nostrum

  1. Giusto, non potete accettare che il Mediterraneo diventi il cimitero dei migranti..già già però state facendo dell’Italia il cimitero degli italiani messi alle strette causa: Cattiva condotta dei politici!!!

  2. Colpa della sinistracentrodestra che ha spalancato le frontiere, creando inutili illusioni nei popoli nordafricani !

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