Naufragio Cutro, racconto dei migranti smentito dalla Guardia costiera

Cutro

Secondo quanto raccontato da tre sopravvissuti del naufragio di Cutro, avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023 in cui persero la vita 94 persone, un elicottero della Guardia Costiera avrebbe sorvolato l’imbarcazione per poi deviare e allontanarsi poco prima della tragedia. Ma da parte del corpo statale è arrivata la secca smentita, con le pesanti accuse rispedite al mittente.

A far emergere uno scenario che potrebbe riaprire il caso sulle responsabilità dell’Italia e del Governo sulla tragedia di Cutro sono stati alcuni dei sopravvissuti del naufragio, che sentiti dai magistrati hanno raccontato di aver notato un elicottero sopra l’imbarcazione poco prima della strage.

In uno dei verbali, infatti, il sopravvissuto ricorda che l’elicottero “bianco e rosso è volato sopra di noi, ha compiuto una deviazione e se n’è andato. Eravamo seduti sul ponte superiore della nave, i quattro scafisti ci hanno costretto a nasconderci sottocoperta”.

Sopravvissuti che quindi puntano il dito contro l’Italia e il Governo per il mancato intervento, in quanto secondo loro “quei due elicotteri sapevano” e nonostante ciò “non si sono presi cura di noi e non ci hanno salvato”.

La smentita della Guardia Costiera

Ma da parte della Guardia Costiera è arrivata la secca smentita sulla testimonianza dei migranti in quanto, come risulta dagli ordini di volo delle basi aeree della Guardia Costiera, nessun elicottero avrebbe percorso la tratta in cui passò l’imbarcazione.

E il vicepremier Matteo Salvini, appresa la notizia delle accuse al corpo statale ha sottolineato che quella in atto sarebbe una “campagna di fango e menzogne per il drammatico naufragio del barcone a Cutro”. “Insinuare che qualcuno non sia intervenuto di proposito è un insulto non solo alla Guardia Costiera ma all’Italia intera” ha detto il ministro.
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