Germania: “la Grecia non ci serve piu’, esca pure dall’euro”

grecia

 

di Francesca Morandi

E’ iniziata nei giorni scorsi la campagna elettorale per le elezioni anticipate in Grecia che si terranno il prossimo 25 gennaio. Mentre i sondaggi danno in testa, con il 28,1% delle intenzioni di voto, la sinistra radicale di Syriza, contraria alle politiche di austerità dell’UE, seguita dal partito Nd del premier uscente Antonis Samaras al 25,1%, dalla Germania giungono le controverse dichiarazioni di un politico tedesco, Michael Fuchs, membro di lunga data della CDU, partito della cancelliera Angela Merkel.

“Nessuno politico europeo è obbligato a salvare la Grecia in quanto il Paese non è più di importanza sistemica alla moneta unica”, ha detto Michael Fuchs in un’intervista pubblicata sul quotidiano Rheinische Post, aggiungendo che i politici greci non potranno più “ricattare” i loro partner dell’Eurozona. “Se Alexis Tsipras, leader del partito Syriza pensa di poter fermare le politiche di austerità e le riforme, allora la Troika dovrà tagliare i crediti concessi alla Grecia”.

Parole che suonano come un avvertimento ai greci euroscettici e ai sostenitori di Syriza che non intende rispettare i tagli al debito pubblico previsti dal piano di salvataggio europeo che il partito di Tsipras vuole ridiscutere con Bruxelles, sebbene non intenda uscire dall’euro.

A suggerire alla Grecia di uscire dalla moneta unica è stato invece Hans-Werner Sinn, direttore di un influente istituto di studi economici di Monaco, l’IFO Institute, intervistato dal giornale Tagesspiegel. Secondo Hans-Werner Sinn “tagli al debito (greco) sarebbero necessari in maniera continuata, a meno che il Paese non uscisse dall’euro, riguadagnando la propria competitività attraverso la svalutazione”.

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