“Non posso darvi da bere, sono le 2 e 30”, donna picchiata da nordafricani

Roma, rissa al bar brasiliano del Pigneto: “Hanno picchiato la mia compagna perché volevano da bere”

picchiata
foto Roma today

ROMA – “Non posso darvi da bere, sono le 2 e 30”. E chiude la porta. Ma loro non sentono ragioni. Volano insulti, pugni e calci alla porta d’ingresso, bottiglie rotte, schiaffi. Volanti della polizia a sirene spiegate. Una rissa, un’altra, l’ennesima, che getta nello sconforto il Pigneto, un quartiere di Roma.

“Ero in ritardo, stavo sistemando le ultime cose prima di chiudere, saranno state le due e un quarto, due e mezzo. Un gruppetto di nord africani che stanno sempre qui in zona, li conosco di vista, volevano entrare per prendere una bevuta. Gli ho detto di no, erano già passate le due”. Carlo, cinquantenne, titolare di un bar brasiliano all’isola pedonale, racconta a RomaToday la baraonda di martedì notte.

“Non ne hanno voluto sapere. Hanno iniziato a urlare, a insultare e poi a battere forte con pugni e calci alla vetrata. Ci siamo chiusi dentro, io e la dipendente del negozio. La mia compagna si trovava nel locale accanto, quando ha sentito il caos è arrivata qui fuori. Si è avvicinata a loro, ha chiesto cosa stava succedendo e uno di loro ha risposto prendendola a schiaffi nel viso. Lei aveva gli occhiali, quindi oltre la botta si è tagliato il volto con i vetri”.

Poi si sono chiusi dentro tutti e tre. L’uomo, la compagna in una maschera di sangue, la dipendente. Chiamano le forze dell’ordine. “Mentre aspettavamo che arrivasse la polizia, ci lanciavano bottiglie rotte contro la porta d’ingresso”. Mentre racconta ha gli occhi accesi dalla rabbia. Sventola le foto della donna con il volto tumefatto. E’ fuori dal bar e vede a pochi metri l’aggressore della fidanzata. Lo insulta, provocando la reazione non di lui ma dell’amico, che agitando una Peroni gli si avvicina barcollante a un palmo di naso, e lo zittisce. Finisce lì. Qualche minuto e stavolta torna la calma, tra le battute amare dei presenti: “Meno male che il sindaco avevo promesso il pugno duro”. (da RomaToday)

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