La UE rafforza le sanzioni per colpire l’economia russa

putin

30 luglio –  Stop all’acquisto di azioni ed obbligazioni emesse dalle banche di Stato russe, embargo delle armi, stop alla vendita di tecnologia “dual use” per fini militari e per specifici progetti petroliferi. “L’accordo è stato trovato”: l’Europa alza la voce ed inasprisce le misure contro Mosca, introducendo la temuta “fase tre”, quella delle sanzioni economiche, e inserendo quattro oligarchi del “cerchio magico” del presidente Vladimir Putin, i cosiddetti “croonies”, nella black-list che prevede restrizioni ai visti per l’Unione ed il congelamento dei beni.

E scattano nuove misure anche dall’altra parte dell’oceano col presidente americano Barack Obama che ha annunciato nuove sanzioni in settori chiave come energia, armamenti e finanza (nella lista finiscono anche tre banche russe), avvertendo: “Non è una nuova nuova guerra fredda” ma se la Russia continua “pagherà un caro prezzo”, ha detto invitando Putin “a fare la scelta giusta, allentare le tensioni in Ucraina e cercare una soluzione diplomatica”.

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Allarme Fmi: a rischio default le banche esposte con Kiev e Mosca

fmi-lagarde29 lug 2014 – Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha avvertito oggi che un’escalation delle tensioni tra Russia e Ucraina aumentera’ i rischi per le banche esposte a questi paesi. Colpita da nuove, stringenti sanzioni economiche da parte dell’Unione europea, sono particolarmente gli affari fatti in Russia quelli piu’ a rischio. ”Mentre la qualita’ […]

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Queste misure devono suonare come “un forte avvertimento” per la Russia, scrivono i presidenti di Consiglio e Commissione Ue Herman Van Rompuy e Josè Manuel Barroso, “a nome di tutta l’Ue”.

“Un segnale forte e unitario” affinché Mosca “mantenga gli impegni presi”, evidenzia il ministro degli Esteri Federica Mogherini.

Russia alla UE: a rischio la cooperazione contro il terrorismo

L’accordo europeo arriva dagli ambasciatori dei 28 al termine di una maratona che si protrae da giorni, e che ha subito un’accelerazione da quando il volo Mh17, con centinaia di europei a bordo (soprattutto olandesi), è stato abbattuto da “una spirale di violenza fuori controllo” generata dal conflitto che contrappone i ribelli filorussi alle autorità ucraine, con Mosca accusata di continuare ad avere un ruolo destabilizzante.

Il consenso sul pacchetto è tale che non è necessario riunire un vertice straordinario dei leader o un consiglio dei ministri degli Affari esteri per nuove discussioni. Il lavoro è stato condotto a stretto contatto con le capitali, che nelle prossime 24 ore daranno l’ok formale e definitivo attraverso una procedura di adozione scritta, prima della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale Ue, attesa per giovedì sera, e l’entrata in vigore da venerdì.

Le misure riguardano i settori indicati dalla proposta della Commissione Ue, che per mesi ha lavorato al risiko degli equilibri degli interessi dei 28 Paesi.

Secondo l’Ue Observer (i dati non sono stati tuttavia confermati ufficialmente), l’impatto economico delle misure sulla Russia, stimato sulla base del testo iniziale presentato dall’esecutivo Ue (che si discosta in parte da quello che ha ottenuto il via libera), è di 23 miliardi di euro per l’anno in corso (1,5% del pil) e 75 miliardi (4,8% del pil) per il 2015.

Per l’Ue si valutano invece 40 miliardi per il 2014 (0,3% del pil) e 50 mld per l’anno prossimo (0,4% del pil).

Le sanzioni non sono retroattive, hanno durata di 12 mesi e saranno sottoposte a continua revisione. In particolare, per quanto riguarda i mercati finanziari, operatori o individui Ue non potranno più acquistare o collocare obbligazioni e azioni di nuova emissione di banche russe controllate dallo Stato o da istituti di credito di sviluppo, sia sul mercato primario che secondario (una lista degli istituti sarà pubblicata assieme alla lista di sanzioni).

L’embargo delle armi riguarda i nuovi contratti (e quindi non colpisce commesse in atto, come ad esempio quello delle navi francesi Mistral), mentre le restrizioni sull’alta tecnologia riguardano sostanzialmente lo sfruttamento delle risorse petrolifere in merito a tre categorie di progetti: le trivellazioni in acque profonde, esplorazioni per il petrolio artico e lo “shale oil”.

In merito alla tecnologia “dual use”, lo stop riguarda quella destinata ad uso militare (“military end user”). Quanto ai nuovi nomi sulla lista nera, concordati lunedì dagli ambasciatori Ue, è stato specificato che si tratta di otto nomi di individui – quattro di questi della stretta cerchia di Putin – e di tre entità. In questo caso la lista è attesa per mercoledì sera. ansa europa

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