Immigrati, Boldrini: non lamentiamoci, gli arrivi non sono tantissimi

boldrini119 giugno – “Il Mediterraneo – sottolinea Boldrini – è passato da rotta di migranti economici a via dell’asilo: oggi la gran parte delle persone, soprattutto siriani, eritrei, somali, scappano dalla morte, e prima di arrivare qui si fermano in ben altre zone. Prendiamo la Siria: 2milioni e 800 persone sono scappate nei Paesi confinanti. Nel Libano, che ha 4 milioni di abitanti, i rifugiati siriani sono 1 milione. E’ come se in Italia ce ne fossero 14 milioni, e invece ce ne sono 65.000, di tutte le nazionalità. Non sono solo numeri: se si ha una quantità così enorme di persone in fuga, è ovvio che una piccola percentuale arriva anche in Europa. Sa quanti ne arrivano in tutti i Paesi europei messi insieme? Meno dell’1%. L’emergenza non è qui, è lì”.

Quanto ai centri di accoglienza la terza carica dello Stato spiega: “Ci sono carenze nel nostro sistema, le stesse di sempre. La realtà è che gli arrivi via mare sono un dato strutturale, non possono essere gestiti come emergenze. Ci vuole una cabina di regia capace di far colloquiare tutti gli attori e un monitoraggio che impedisca quello che avvenne nel 2011, quando si spesero tantissimi soldi per l’accoglienza, ma furono spesi male, con le persone alloggiate nei ristoranti cinesi e nei bed and breakfast, senza i servizi e senza mediatori culturali. Bisogna controllare dove finiscono i soldi, che vengano usati come previsto dalla convenzione”.

Secondo Boldrini “l’operazione Mare nostrum, che pure ha il grande merito di salvare le vite, da sola non basterà mai. Per ridurre il numero di persone che si affidano ai trafficanti e prendono il largo, bisogna prevedere nei paesi di transito sedi diplomatiche dell’Ue attrezzate per accogliere domande d’asilo e per trasferire legalmente le persone nei paesi di destinazione. Oppure applicare il programma del re- insediamento dell’Unhcr, un sistema di screening dei rifugiati da cui gli stati membri possono poi pescare delle quote. Queste sono proposte concrete, che spero siano prese in considerazione nel prossimo vertice Ue e nell’imminente semestre di Presidenza italiana”.