Gas russo, Kiev non paga. L’Europa rischia l’interruzione dei rifornimenti

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16 giu – La Russia ha minacciato di tagliare le forniture di gas all’Ucraina dalle 8 (ora italiana) di lunedì, in seguito al fallimento dei negoziati dell’ultimo minuto con Kiev. Una decisione che rischierebbe di condizionare l’approvvigionamento in Europa e di aggravare il più serio conflitto sul continente dalla Guerra fredda.

Gazprom fa ricorso all’arbitraggio internazionale – Gazprom, colosso russo del gas, ha annunciato intanto di aver fatto ricorso alla corte di arbitraggio internazionale di Stoccolma sul debito dell’Ucraina per il gas fornito, che ammonta a 4,5 miliardi di dollari. Gazprom tenta così il contropiede nei confronti di Kiev, che aveva annunciato che si sarebbe rivolta ai giudici internazionali per contestare il prezzo applicato da Mosca sulle forniture di gas. “Gazprom ha presentato alla corte arbitrale internazionale di Stoccolma un ricorso contro Naftogaz Ukraine per reclamare il pagamento di un debito che ammonta a 4,5 miliardi di dollari” scrive Gazprom in un comunicato.

Il fallimento dei negoziati – “Noi non abbiamo trovato un accordo ed è poco probabile che ci incontreremo di nuovo, siamo già sull’aereo” per fare ritorno a Mosca, ha dichiarato al telefono Sergei Kouprianov, portavoce del colosso del gas russo al termine dei negoziati di Kiev, avvenuti sotto la mediazione dell’Unione Europea. Gazprom aveva dato tempo fino alle 8 di lunedì al governo di Kiev per rimborsare un debito di 1,95 miliardi di dollari. “Se non riceveremo il pagamento entro quella scadenza, allora non forniremo più il gas”, aveva spiegato Kouprianov.

Le ripercussioni sull’Europa – Le forniture di gas russo verso l’Europa, che per il 50 per cento transitano per il territorio ucraino, rischiano quindi di subire ripercussioni, come avvenne nei precedenti conflitti sul gas, nel 2006 e nel 2009. I responsabili di Kiev e Bruxelles hanno affermato di sperare ancora in un compromesso.

Gazprom avverte la Commissione europea – Gazprom ha infatti puntualmente annunciato di aver avvertito la Commissione europea di “possibili interruzioni” delle forniture del gas verso l’Europa, se l’Ucraina, alla quale Mosca ha sospeso le consegne per morosità, preleverà metano dai volumi in transito. Il gruppo ha ricordato che la società del gas ucraina Naftogaz “è obbligata a garantire il transito” verso l’Europa, in virtù dei contratti in vigore nei volumi specificati. “La Commissione europea è stata informata di possibili interruzioni del transito del gas nel caso in cui Naftogaz prelevasse il gas destinato al transito”, ha detto Gazprom. Circa 15% del gas consumato in Unione europea transita dall’Ucraina e le precedenti “guerre del gas” traMsoca e Kiev nel 2006 e 2009 avevano avuto conseguenze sulle forniture di gas all’Europa. TISCALI

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