Grillo: non siamo un partito, rappresentiamo l’intero popolo. Lo disse anche Hitler

6 magg – Grillo a Cagliari: niente di nuovo. “I sondaggi ci danno a 89% -noi vinceremo con l’ 89% dei consensi e anche di più” – Esordisce cosi ieri sera, Grillo, in piazza dei centomila a Cagliari. A qualcuno torneranno in mente altre parole -“ noi non siamo un partito, noi rappresentiamo l’intero popolo” – ma non le disse Grillo, le pronunciò un altro che voleva il 100% dell’accondiscendenza. Hitler.

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Grillo, oltre al 100%, vuole anche il vincolo di mandato – Saremmo, nel caso, il primo paese, dopo l’Italia fascista e la Germania nazista, ad adottarlo. Un mezzo che torna utile solo ai capi che cosi riescono a controllare tutto. Secondo i dati della questura erano presenti circa 10 mila persone in piazza, in sottofondo tante risate ma anche tanti fischi.

Grillo che si pavoneggia alla sua maniera, e non sa nemmeno che dal lungo mare del poeto sotto le palmette e un boccale di buona birra Ichnusa sarda si scorge in lontananza la bella “Sella del diavolo” non la spalla del diavolo. Giù dal palco anche alcuni lavoratori in cassaintegrazione e mobilità in deroga che provano ad ascoltare alla fine si allontano senza però far conoscere il loro dissenso all’ennesimo politico che si presenta in Sardegna a far promesse – “Grillo è assolutamente simile a Berlusconi quando afferma che a lui nessuno ha chiesto di fare politica, di scendere in politica. Lui ha il suo lavoro, i suoi soldi, vive tranquillamente. Poteva continuare a vivere tranquillamente ma deve salvare questo paese.

Ma che hanno fatto i parlamentari pentastellati fino ad oggi? Nulla. E i parlamentari sardi, quali vertenze sarde hanno portato in parlamento? Poche e del tutto irrilevanti. Non si sono mai occupati della vicenda degli oltre 12 mila lavoratori sardi in mobilità in deroga che da oltre 17 mesi non percepiscono gli ammortizzatori sociali. E noi, perché dovremmo credergli?” – Nel frattempo Grillo dall’alto del suo palco con alle spalle i due candidati alle elezioni per il rinnovo del parlamento europeo che sorridono e muovono il capo in segno di accondiscendenza assoluta, ci portano indietro nel tempo ad alcune citazioni ne “ I promessi sposi” del Manzoni, ( non a caso ieri era il 5 Maggio ) – “Due figurine di parassiti sbalzate con pochi rapidi tratti, da mano maestra, che mettono in risalto la loro passività spirituale: mangiano a capo chino, a quattro ganasce, sorridono, son sempre pronti ad approvare le altrui opinioni quando su di esse tutti sono d’accordo.”

E in tal senso gli scritti del Manzoni ci riportano a considerare attuali anche il pensiero secondo cui – “cominciando dalla minestra a dir di sì, con la bocca, con gli occhi, con gli orecchi, con tutta la testa, con tutto il corpo, con tutta l’anima, alla frutta v’avevan ridotto l’uomo a non ricordarsi più come si facesse a dir di no”. Attuale a appropriato, direi. I candidati alle sue spalle corrispondono esattamente a questa descrizione. Son sicura che se dovessero sparire, divulgando a “Chi l’ha visto” questa foto segnaletica sarebbero rintracciabili. A tanti sarebbe piaciuto sentir dalla loro voce, le loro proposte e i loro programmi, cosi non è stato. Hanno fatto solo le veline in silenzio, quelle che Grillo attribuisce ai partiti.

Accertato che il popolo , come lo chiama Grillo, non è solo e sempre Bue, accade che più spesso è pecora. La testa e l’intelletto a casa e la pancia fuori. Lo confermano gli applausi al suo sbraitare dal palco gli ennesimi insulti – “psiconano, ebetino” – Il popolo non pecora, con ancora un briciolo di autonomia di pensiero dall’altro lato della piazza chiede a gran voce il programma – “ vorremo sentire e parlare di programmi anziché insulti e proclami, perché comunque la si pensi la politica deve riappropriarsi dell’etica della competizione elettorale compreso il rispetto dell’avversario”.

La rete, eccola, nel comizio non poteva mancare, torna dirompente, per spiegare al pubblico che i candidati sono stati scelti in rete. Ma se alcuni candidati hanno preso meno voti “internet” di quelli reali, ci sembrano davvero pochini . Tanti, però, lo voteranno, voteranno quelle persone senza chieder loro conto dei fatti che andranno a proporre. Loro sono incensurati, questo basta per far politica e per esser politici. E’ una peculiarità. Certo, è una cosa apprezzabile. Ma, oltre il fatto che dovrebbe anche esser una cosa “normale” in un paese civile, non è comunque una garanzia per dirsi e fare le cose con successo e nemmeno di rappresentanza degli interessi comuni. Del resto quanti altri italiani sono incensurati, e fanno politica nei partiti? No, non funziona cosi, a nulla serve l’ennesima promessa di un reddito di cittadinanza, che ancora non abbiamo capito come andrebbero a coprire – “Io ti do il reddito di cittadinanza poi ti offro tre lavori.” –

Qualcuno riesce a spiegargli che il genio della Lampada di Aladino ha, appunto, preso in giro solo Aladino?” – Se ancora nessuno glielo ha provato a spiegar, la voce più autorevole viene dai lavoratori delle miniere, gli stessi che lui visitò – alla pari di altri esponenti di partito – nel corso della passata campagna elettorale per le governative, si, perché per le elezioni regionali sarde tuonò – “guai a chi uso il mio simbolo”. Ebbene, Franco a nome dei sui colleghi fa sapere a Grillo – “Vero, si potrebbe fare di meglio nella vita ma purtroppo a volte si deve anche sopravvivere caro Grillo e il reddito di cittadinanza a noi sa tanto dell’ennesima cosa irrealizzabile.

Dici, ma tu lo sai che in Sardegna c’è gente che sta aspettando da quasi due anni 350 euro al mese? Lo sai che oltre 12 mila famiglie da 17 mesi attendono i soldi delle mobilità in deroga ? I loro soldi. Dove vivi? Te lo hanno riferito quelli che ti stavano dietro ieri per andare a sedersi in Parlamento? No, noi non lo crediamo, forse perché nemmeno loro lo sanno dopo che sono andati a Roma, anche lo loro si sono dimenticati della nostra terra. Tutto quello che si è sentito ieri sera a Cagliari è semplicemente il vuoto di una dimensione politica che va sempre più di moda. Null’altro. A voler esser proprio crudeli con se stessi, ci sarebbe da auguraci che i GRILLINI vincano , giusto per vedere cosa sarebbero capaci di fare. Il resto, è quanto si è sentito ieri. Applausi e risate ad un circo con attori di pancia, da pance con la testa vuota.

Antonella Soddu

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2 thoughts on “Grillo: non siamo un partito, rappresentiamo l’intero popolo. Lo disse anche Hitler

  1. CHI ti PAGA, Antonellina , per scrivere QUESTE INFAMIE e CALUNNIE? Dopo Grillo è “CATTIVO” con i giornalisti?

    1. Se Grillo è libero di insultare chiunque, anche gli altri lo sono. Un comico non ha piu’ diritti degli altri. PUNTO.

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