Doppio cognome ai figli, il governo accelera e ne discute oggi

figli10 gen. – Il Consiglio dei ministri e’ convocato per questa mattina alle ore 10 a Palazzo Chigi per l’esame, tra l’altro, del ddl sull’attribuzione del cognome materno ai figli, in esecuzione della sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo 7 gennaio scorso.
All’ordine del giorno dell’agenda di governo figura anche la proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, delle iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione

Sulla vicenda di dare il cognome materno ai figli, dopo aver stigmatizzato il percorso ‘vergognoso’, perche’ lungo, la senatrice di Forza Italia Alessandra Mussolini ha spiegato le modifiche sostanziali che si vogliono apportare: introdurre nel codice civile l’articolo 315 ter per stabilire che “il figlio ha il diritto di assumere il cognome di entrambi i genitori” e stabilire, cambiando l’articolo 262, che il figlio naturale assume il cognome del genitore che per prima lo ha riconosciuto. Non solo, si prevede anche che in caso di riconoscimento contemporaneo assume entrambi i cognomi dei genitori. Se il riconoscimento paterno e’ posteriore puo’ assumere il cognome del padre aggiungendolo a quello della madre. Se e’ minorenne, sara’ il giudice a decidere circa l’assunzione del cognome del padre. Il ddl propone poi di intervenire sull’articolo 143 bis dello stesso codice, cambiandolo. Cosi’ la moglie “puo’ aggiungere al proprio cognome a quello del marito” e conservarlo durante lo stato vedovile finche’ passi a nuove nozze. “E’ un inizio”, ha osservato la Mussolini, poi “bisognera’ armonizzare tutte le leggi che riguardano i figli. Mi auguro con una grande partecipazione di tutte le forze politiche”.

“Dare il cognome del padre ai figli e’ una consuetudine – ha spiegato ancora – non c’e’ alcuna legge da modificare”. Quindi, ha annunciato “se il governo fara’ un passaggio di inizitiva credo che Forza Italia potra’ essere solamente soddisfatta e votare a favore. Io lo faro”. Quanto al Pd, Stefano Esposito, in conferenza stampa con Sergio Lo Giudice e Donatella Mattesini, ha dichiarato che “il nostro obiettivo e’ lavorare per armonizzare le diverse proposte. Ci sono questioni delicate, come ad esempio un possibile disaccordo fra i due genitori, che devono essere affrontate, ma c’e’ la necessita’ di non fare cadere nel vuoto la decisione di Strasburgo su questo tema. Un tema sul quale tutti apparentemente sono d’accordo, ma sul quale poi si trovano mille problemi con mille ostacoli ed eccezioni”.

“In campo ci sono dei ddl da calendarizzare velocemente, ma esiste una soluzione ancor piu’ veloce: che il governo, usando i testi depositati, possa dare una riposta rapida con un dl”. Che le questioni da affrontare siano diverse non lo nega il democratico Lo Giudice che punta pero’ sulla necessita’ di modificare “l’ultimo residuo di un diritto di famiglia maschilista” che, nonostante la riforma degli anni ’70, ha mantenuto ancora qualche strascico. Sul diritto dei figli, oltre che su quelli della coppia, ha insistito Mattesini.

Sulla necessita’ di adeguarsi agli standard Ue si esprime Maria Rizzotti, di Forza Italia, mentre Ciro Falanga ha aggiunto che “la nostra e’ una proposta pulita, semplice che snellisce le procedure” eliminando le lungaggini legate alle possibilita’ attuali di cambiare cognome attraverso il ricorso a dpr che prevedono una domanda “con adeguata motivazione”. E, ha chiosato, “non si capisce che cosa si intenda per adeguata motivazione”. Quanto alla proposta Psi, si prevede, fra l’altro, che i genitori possono decidere di comune accordo il cognome da trasmettere ai figli, lasciando alla coppia liberta’ di decisione. In caso di disaccordo, ai figli vengono attribuiti d’ufficio i due cognomi, in ordine alfabetico. Il figlio che ha avuto il doppio cognome puo’, diventato maggiorenne, decidere di conservarne uno solo. (AGI) .

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