Save the Children: servono fondi nazionali per accoglienza di minori stranieri

save6 ott –   Save the Children e’ presente dal 2008 a Lampedusa e nelle altre aree di sbarco con mediatori culturali e operatori legali nell’ambito del progetto Praesidium del ministero dell’Interno, insieme all’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati, l’Oim e la Croce Rossa Italiana.

Filippo Ungaro, portavoce dell’organizzazione da Lampedusa, ha dichirato: “Particolarmente grave- e’ la situazione dei minori per i quali al momento, dato il sovraffollamento, non si riesce a garantire spazi autonomi e protetti rispetto a quelli riservati agli adulti, ne’ tantomeno spazi ricreativi. In questo momento i minori, soprattutto quelli sopravvissuti al naufragio, hanno assoluto bisogno di un supporto, anche perche’ alcuni di loro raccontano di aver perso familiari nell’incidente”.

I minori, spesso non accompagnati, che arrivano via mare fuggono da guerre, persecuzioni, fame e poverta’ per raggiungere le coste italiane, e secondo Save the Children occorre far fronte a questo fenomeno e mettere in campo adeguati strumenti e risorse per evitare il ripetersi di queste tragedie, ma anche per fornire loro un’accoglienza adeguata.Ecco perche’ due giorni fa parlamentari dei principali schieramenti politici hanno depositato alla camera un Disegno di Legge redatto dall’organizzazione che mira a colmare le principali lacune della nostra normativa in materia.

Tra le principali proposte: l’uniformazione delle procedure di identificazione e accertamento dell’eta’; l’istituzione di un sistema nazionale di accoglienza, con un numero adeguato di posti e standard qualitativi garantiti; l’attivazione di una banca dati nazionale per governare l’invio dei minori che giungono in Italia nelle strutture di accoglienza dislocate in tutte le regioni, sulla base delle disponibilita’ di posti e di eventuali necessita’ e bisogni specifici dei minori stessi (attraverso una “cartella sociale”); la garanzia di un fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati che non gravi sulle spese dei Comuni di rintraccio; la presa in carico e un sostegno continuativo per i minori in condizioni di particolare vulnerabilita’ (come le vittime di tratta e di sfruttamento o i richiedenti asilo).

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