Sfrattata famiglia con bimbo disabile, vivono nel furgone

sfratto4 ott – Ha già fatto il giro dell’Italia l’incredibile storia della famiglia sfrattata a Mazzano e costretta a vivere in un furgone: un’amara storia nel Belpaese della crisi, peggiorata dal fatto che oltre a mamma e papà sul furgone ci vivono anche due bambini, uno di 6 e l’altro di 2 anni, uno dei quali afflitto da disabilità e invalido al 100%.

Nella mattinata di lunedì 30 settembre ci sono state  le proteste organizzate da associazioni come Diritti per tutti e Comitato provinciale contro gli sfratti.

“Chiediamo l’aiuto che ci spetta – racconta il padre – e non per carità ma per legge, sono 20 anni che paghiamo le tasse”. Arrivato in Italia nel 1990 ha lavorato un po’ in tutti i settori: sempre nel lavoro dipendente, tecnicamente i salariati, quelli che più di tutti pagano il prezzo della crisi di ristrutturazione all’occidentale.

Alla famiglia era stata promessa una sistemazione in un centro Caritas di Cremona. Svanita questa soluzione, che divide il padre dal nucleo famigliare, secondo gli attivisti delle associazioni Diritti per tutti e Comitato provinciale contro gli sfratti, la Polizia Locale aveva tenuto un atteggiamento vessatorio e intimidatorio nei confronti della famiglia, con la minaccia di sequestro del furgone «perchè il parcheggio davanti al comune non è un parcheggio».

La protesta delle associazioni si è conclusa con l’impegno della giunta a trovare una sistemazione rapida per madre e minori (accettata dal padre) con la cessazione delle minacce da parte della polizia locale; inoltre è stato fissato un incontro col sindaco. Il confronto è stato positivo: l’Amministrazione ha ribadito la soluzione per madre e bambini in una struttura di accoglienza, particolarmente onerosa oltre che a nostro avviso ingiusta per la separazione del nucleo famigliare (80 euro al giorno il costo della retta).

L’Associazione ha portato invece al tavolo una proposta alternativa: un cittadino del paese ha fatto presente agli  attivisti la disponibilità ad ospitare l’intera famiglia in un appartamento di sua proprietà i  cambio di un aiuto alla madre anziana che abita nell’alloggio sottostante. La famiglia di Miteui ha accolto senza esitazione l’offerta e martedì 1 ottobre l’accordo potrebbe essere definito in un incontro in comune.

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