
9 lug – Dopo la storica visita di papa Francesco a Lampedusa, Famiglia Cristiana lancia dal suo sito web un appello per abolire il reato di clandestinità . “Anche noi, come si sono espresse molte personalità ed esponenti della società civile, chiediamo esplicitamente l’abolizione del reato di clandestinità e una seria riforma della legge sull’immigrazione”, si legge sul settimanale cattolico. E ancora: “Se non ora quando?”.
“Immigrati sono vittime innocenti” – “Parlando da quel lembo di terra che unisce l’Africa all’Europa, piangendo su quelle vittime innocenti seppellite sotto il mare, il Papa ci ha preso per i capelli e ci ha riportati dentro la storia”, sottolinea Famiglia Cristiana. “Ci ha detto delle lacrime necessarie a essere uomini – prosegue -. E ha messo a nudo l’assurdità di una legge, quella che prevede il reato di clandestinità , fatta sulla pelle delle persone?, come ha detto il ministro dell’Integrazione Kyenge”.
“Ora è il tempo dell’integrazione” – “Una legge crudele – osserva il settimanale cattolico – che trasforma una condizione, quella di clandestino, in uno stigma e che solo il nostro buon cuore di ‘italiani brava gente’ ha impedito che facesse ancora più danni di quelli che poteva fare. E che soprattutto non serve a nulla sul piano della pretesa sicurezza. Una finta emergenza buona a legittimare il potere di qualche satrapo di bassa lega”. Per Famiglia Cristiana, “sul piano dei diritti civili forse è venuto il momento che l’Italia si scrolli di dosso un bel po’ di polvere di ipocrisia e populismo, senza divagare sui se e sui ma (come ha arzigogolato l’onorevole Cicchitto) per farci tornare in questo nostro tempo. Il tempo dell’integrazione, della solidarietà , dell’aiuto reciproco, del ‘meticciato’ che ci rende più liberi e forti”.
“Ignorare i patetici ‘avvertimenti’ di Cicchitto” – Secondo il settimanale dei Paolini, “ora che il Papa ci ha spiegato che l’immigrazione non è un’emergenza ma una normalità è venuto il momento di abolire lo stigma, di restituire il Paese al suo futuro di integrazione, cancellando un reato che non è un reato ma solo una macchia infamante foriera di soprusi, che arrivano persino a non poter curare un povero Cristo in un pronto soccorso costringendo il medico di guardia a fare la spia. Prima ci libereremo del reato di clandestinità e prima potremmo dirci uomini e cittadini. L’immigrazione ora è affare di tutti”. “A cominciare da questo governo – aggiunge -, che dovrebbe tirare dritto e ignorare i patetici ‘avvertimenti’ al ministro Kyenge dell’onorevole Cicchitto, che ha avuto la presunzione di ‘bacchettare’ persino il Papa pur di difendere lo status quo”. tgcom24
