Paesi del Golfo investono 100 mld di $ in Marocco

Khalil Abdallah Al-Khonji
Khalil Abdallah Al-Khonji

10 MAG – Il Marocco, da qui ai prossimi dieci anni, sara’ letteralmente inondato da un fiume di investimenti da parte dei Paesi del Golfo, pari a cento miliardi di dollari. Non e’ una semplice previsione o una ipotesi da studiare sui banchi delle facolta’ economiche delle univesita’ del Marocco, ma un vero e proprio annuncio, peraltro giunto da una fonte autorevole quale Khalil Abdallah Al-Khonji, presidente della potentissima Unione delle Camere di Commercio dei Paesi del Golfo, il ”rubinetto” di gran parte degli investimenti che vengono dalle ricche economie dell’area.

L’occasione e’ stata data, riferisce l’agenzia Ecofin, dalla celebrazione, a Tangeri, del terzo Forum degli investitori dei Paesi del Golfo (GulfInvest), cui partecipano 150 tra uomini d’affari ed investitori stranieri ed altrettanti operatori economici del Regno. I settori che potrebbero capitalizzare gran parte degli investimenti sarebbero quello del turismo, dell’industria, dell’energia e dell’agricoltura (su questo comparto sarebbe imminente il varo di un pacchetto di fondi d’investimenti del valore di un miliardo di dollari, che sarebbero canalizzati soprattutto a sostengo della modernizzazione della produzione e della commercializzazione).

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Il Marocco, quindi, si conferma un Paese che riesce ad attirare consistenti investimenti, oggi ed anche in futuro, e questo per una serie di motivi. Il primo dei quali e’ quello della garanzia di sicurezza. Negli ultimi anni questo e’ divenuto un cavallo di battaglia della leadership politica marocchina che, all’estero, e’ riuscita a dare del Paese una immagine, confermata dai fatti, di sicurezza e stabilita’, anche nel campo sociale. La struttura statuale marocchina, in cui la figura del Re, apparentemente ridimensionata dalla nuova Costituzione, mantiene una evidente centralita’, da’ fiducia agli investitori stranieri, invogliati a scommettere sul Marocco anche per il basso livello di conflittualita’ sociale e sindacale.

Conseguenza questa di una politica di dialogo che ha contribuito a disinnescare eventuali controversie prima del loro deflagrare.

Il Marocco, peraltro, ha anche adottato nel corso degli anni degli strumenti di incentivazione fiscale per gli investitori stranieri che trovano interesse ad avviare attivita’ in Marocco piuttosto che in altri Paesi della regione appunto perche’ garantiti, nel medio e lungo periodo, da leggi che fanno da calamita all’arrivo di nuovi capitali. (di Diego Minuti) (ANSAmed)

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