UE, Boldrini: pugno di ferro contro chi viola i diritti

kbs

9 magg – L’Europa sta rinunciando al suo ruolo guida nella lotta mondiale in difesa dei diritti? A chiederselo e’ la presidente della Camera Laura Boldrini. Proprio nel giorno in cui il Ceo di Benetton ammette la produzione di ‘camice insanguinate’ e il legame del suo gruppo con la tragedia del Bangladesh nel crollo di una fabbrica dove sono morte centinaia di operai, a Firenze, alla conferenza internazionale sullo Stato dell’Unione, il primo pensiero di Boldrini, va a quel ”lavoro schiavo”, risultato ”della sfrenata ricerca di profitto delle aziende occidentali ed europee”.

Nel salone dei ‘500 di Palazzo Vecchio, il monito di Boldrini risuona forte e chiaro: ”Dobbiamo fare in modo – dice – che venga avviata un’azione rapida e decisa contro i membri della Ue che violano i diritti fondamentali, o che compromettono i valori consacrati dall’Europa nel Trattato sull’Unione, proprio come avviene per gli Stati i cui deficit di bilancio non sono in linea con le disposizioni del Trattato di Maastricht”. Accanto a Boldrini ci sono, tra gli altri, il presidente della Commissione europea Jose’ Manuel Barroso, la commissaria europea al mercato interno Cecilia Malmstroem che si sta battendo contro la tratta degli esseri umani nell’Ue e la neoministra all’integrazione Cecile Kyenge. A loro il compito di confrontarsi sul tema delle migrazioni e della cittadinanza europea.

”Per ottenere il massimo beneficio dall’immigrazione – osserva Malmstroem – abbiamo bisogno di politiche aperte, trasparenti e realistiche, e di una forte leadership. Abbiamo bisogno di un’Europa aperta al mondo, un’Europa che dia alle persone e agli immigrati le opportunita’ che si meritano. Dovremmo smetterla di criminalizzare le persone solo perche’ non possono mostrare i documenti giusti, e smettere di dare la colpa agli immigrati per problemi che non sono loro a causare. Bisogna evitare che gli immigrati diventino i capri espiatori della difficile situazione che stiamo vivendo”.

Mentre ci sono sondaggi che indicano come anche una maggioranza di italiani esprima parere negativo sull’appartenenza all’Ue, il presidente dell’esecutivo europeo Barroso invita a non demonizzare l’euroscetticismo e spinge sull’acceleratore dell’unione politica che – osserva – ”non puo’ piu’ essere nascosta sotto il tappeto”. ”L’integrazione europea – rileva il presidente della Commissione – deve essere perseguita apertamente, in modo trasparente, e con l’esplicito supporto dei cittadini d’Europa”.

Ma l’Europa, ammonisce ancora Boldrini, non deve essere percepita esclusivamente come sinonimo di austerita’: ”Abbiamo bisogno di piu’ solidarieta’ e non meno solidarieta’ tra gli Stati e all’interno di essi, e di piu’ solidarieta’ tra le generazioni. Abbiamo bisogno di riforme del lavoro che combattano la precarieta’ anziche’ estenderla. Dobbiamo prendere atto degli effetti delle misure di austerita’ per rispondere alla richiesta di cambiamento nelle politiche prima che sia troppo tardi”, scandisce la presidente della Camera.

Per il ministro Cecile Kyenge, ”non possiamo parlare di integrazione senza parlare di cittadinanza’‘ e questo – puntualizza davanti alla platea del salone dei ‘500 – ”vuol dire cominciare a dare degli strumenti ai giovani che un giorno saranno i dirigenti di questo Paese” e ”lo dobbiamo fare insieme all’Europa”.

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