Renzi: No compravendita. Grillo non va rincorso, va sfidato

Matteo-Renzi

1 mar – Per il Pd ”la priorita”’ e’ ”rimettersi in sintonia con gli italiani, non giocare al compro baratto e vendo dei seggi grillini”. Lo scrive Matteo Renzi, nella sua newsletter. ”Togliere il finanziamento pubblico ai partiti, subito, come primo atto del nuovo Parlamento, con efficacia immediata sarebbe come dire ai cittadini: Ok, abbiamo capito la lezione. Adesso scriviamo una pagina di storia nuova”, afferma ancora il sindaco di Firenze.

”Quando – ricorda – durante le primarie chiedevamo di abolire il finanziamento pubblico ai partiti o ai parlamentari e consiglieri regionali di rinunciare ai vitalizi fino alla richiesta di non considerare appestati quelli che la volta prima avevano votato Lega o PDL (le primarie si vincono convincendo la tua gente, ma le elezioni si vincono convincendo anche quelli fuori dal tuo recinto) o fino alla proposta di far uscire i partiti dalla RAI, noi eravamo chiari. Ma non abbiamo avuto la capacita’ di convincere. Colpa mia, l’ho detto. Adesso pero’ non abbiamo il copyright su queste proposte. Mi piacerebbe che li rilanciassimo noi, non per raccogliere il voto di qualche parlamentare grillino ma per recuperare un rapporto con il Paese, con gli italiani”.

Adesso ”trovo sbagliato e dannoso inseguire Beppe Grillo sul suo terreno, quello delle dichiarazioni ad effetto.

Quello della frase di tutti i giorni.

Tanto lui cambia idea su tutto, la storia di questi ultimi 30 anni lo dimostra. Grillo non va rincorso, va sfidato. Sulle cose di cui parla, spesso senza conoscerle. Vogliamo riflettere sull’utilizzo della rete in politica? Bene, il nostro comune e’ un comune che e’ leader negli open data. Ne parliamo? Vogliamo parlare delle donne in politica? Bene, noi abbiamo la maggioranza di donne in giunta: altrove cacciano le assessore se rimangono incinta. Ne parliamo? Vogliamo parlare di innovazione ambientale? Bene, noi abbiamo fatto il primo piano strutturale a volumi zero, senza mattoni, di una grande citta’. Ne parliamo?”.

Per il resto, conclude, ”io quello che avevo da dire l’ho detto alle primarie. Non ce l’ho fatta, mi sono preso la mia responsabilita’. Ho praticato la lealta’ in tutta la campagna elettorale: non perche’ mi convenisse, ma perche’ e’ giusto rispettare i risultati, sempre. Perche’ credo che lo stile abbia un ruolo persino in politica”.

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