Tunisia: I salafiti bruciano mausolei per imporre l’Islam

Manoubia25 GEN – Trentacinque attacchi in otto mesi, tre solo nelle ultime 24 ore, uno dei quali contro un monumento vecchio di oltre tre secoli con un enorme valore storico. La Tunisia e’ ormai teatro quasi quotidiano di assalti a mausolei e zaouias (luoghi di preghiera che si differenziano solo per la ”vicinanza” a Dio di chi vi e’ sepolto), soprattutto quelli che ricordano i santi sufi.

Attacchi sino ad oggi senza colpevoli ufficiali, pur se si sa chi ne e’ responsabile. Danneggiamenti, saccheggi, incendi per distruggere con il mausoleo quel che esso rappresenta, persino le tombe dei pensatori che abbracciarono la dottrina sufista, che per il suo spiritualismo e la sua apertura al confronto e’ oggi fumo negli occhi di salafiti che hanno deciso di spazzarla.

L’elenco dei mausolei danneggiati – i cui nomi sono tutti preceduti da ‘sidi’, celebrazione di coloro che vengono onorati – e’ lunghissimo. Alcuni hanno fedeli che abitano nelle vicinanze; altri, come quello dedicato alla studiosa e teologa Manoubia (attaccato due volte, con minacce per chi vi prega), accolgono quotidianamente musulmani che arrivano da ogni dove.

Come grani del ‘sebha’ (il rosario musulmano), gli attentati iconoclasti si susseguono con una furia che pero’ non appare fine a se stessa e che ora comincia a provocare la rivolta dei tunisini che, in maggioranza sunniti, non accettano che la violenza venga fatta passare per religione. Che non siano gesti isolati sembra essersene accorto anche il Ministero della Cultura, secondo cui gli attacchi a mausolei e zaouias seguono un ”piano metodico che mira alla distruzione della memoria nazionale collettiva”. A caricare di ulteriore significato tali episodi c’e’ stato anche il fatto che ieri ben tre luoghi di venerazione, in punti distanti del Paese, sono stati incendiati quando si celebrava il Moueld e con esso la nascita del Profeta.

Ormai con le spalle al muro, davanti al montare della protesta e della rabbia della gente, il Ministero ha annunciato, con il varo di un piano nazionale, anche la costituzione di un corpo specializzato nella protezione dei monumenti storici e culturali. Una decisione importante, ma che giunge forse troppo tardi, dopo che i salafiti hanno colpito indisturbati per mesi.

Quel che ora l’opinione pubblica si sta chiedendo e’ se i salafiti agiscano con un loro obiettivo o abbiano fini diversi e magari piu’ lontani nel tempo. Questo perche’ appare ormai scontato, da soli non potrebbero consentirsi di fare quel che viene loro attribuito. E, sapendo dei legami del movimento salafita con la corrente ortodossa del wahabismo, tirare le somme e’ facile. Wahabismo, oggi, significa reami del Golfo, quindi grande disponibilita’ economica per un disegno che e’ solo apparentemente religioso. Un disegno anche politico, che vede come traguardo l’affermarsi della corrente wahabita nei Paesi del Nord Africa che li saldi a quelli che i tunisini chiamano sprezzantemente ‘i cammellieri’.

(di Diego Minuti) (ANSAmed).

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