Da tecnico finto a politico vero, Monti scende in campo

20 dic. – Lista unica o federazione tra liste: la questione non e’ secondaria, ma al premier interessa relativamente. Mario Monti sta chiedendo consigli, raccoglie pareri, poi decidera’. Presentandosi come candidato premier preferirebbe una lista unica. Non la pensano cosi’ alcuni rappresentanti della formazione dei moderati: ‘Italia futura’ di Luca Cordero di Montezemolo spinge per una federazione, cosi’ Fli, l’Udc valuta vantaggi e svantaggi.

Il presidente del Consiglio opterebbe sull’opzione lista unica per dare un’immagine di unita’ di coalizione, per decidere la strategia e controllare le candidature. Per quanto riguardo i nomi da candidare l’obbligo e’ rispettare i principi del decreto sulle liste pulite varato dall’esecutivo. Monti in ogni caso ha chiesto a tutti i leader dei moderati di impegnarsi in prima persona. Anche a Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa, Luca Cordero di Montezemolo e Andrea Riccardi.

Mario Monti ha spiegato che prima del via libera sulla legge di stabilita’ e dello scioglimento delle Camere non ufficializzera’ la decisione presa. Al momento non sono previsti ripensamenti, anche se fonti parlamentari sottolineano che da piu’ parti c’e’ il tentativo di convincere il presidente del Consiglio a non scendere in campo. “Nessuna pressione, Monti fara’ sapere presto le sue decisioni”, riferiscono da palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio si sta concentrando sul ‘manifesto’ da presentare. Un’agenda in linea con l’attuale governo, riforme radicali per cambiare l’Italia e soprattutto per raccogliere i semi del lavoro fatto. Ovvero l’obiettivo e’ imprimere un’accelerazione sui provvedimenti in cantiere, dall’abbattimento del debito al taglio graduale dell’Irpef. Il Professore presentera’ il programma e chiedera’ anche ai riformisti del Pdl e del Pd di sottoscriverlo. “Vediamo chi sara’ d’accordo e chi no”, spiegano fonti ministeriali.

“Nessuna discriminazione” verso i ‘filomontiani’ del Pdl, dice per esempio Pier Ferdinando Casini. Al momento gli esponenti del partito di via dell’Umilta’ che guardano a Monti sono in contatto con le forze che si stanno aggregando al centro. Ma le sensibilita’ sono diverse, non tutti sono propensi a lasciare il partito di appartenenza.
Alcuni ‘malpancisti’ potrebbero unirsi con i ‘fuoriusciti’ del partito di via dell’Umilta’ e formare anche un gruppo per evitare la raccolta firma. agi

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