Extracomunitari si rifiutano di scendere dal pullman “occupandolo”

7 dic – Frosinone –  Quattordici immigrati (10 uomini e 4 giovani donne), in attesa del riconoscimento dello status di rifugiati politici, dalle 4 di questa notte  si trovano su un pullman fermo in via Monti Lepini a Frosinone, nei pressi dell’area di sosta “Il Canarino” e si rifiutano di scendere dal mezzo.

Gli extracomunitari, di origine libica (ma sembrerebbe che alcuni di loro siano anche senegalesi e pakistani), ieri mattina erano stati trasferiti dal capoluogo ciociaro ad Anguillara, in provincia di Roma, per essere ospitati in alcuni alloggi, ma una volta giunti a destinazione si sono rifiutati di lasciare il pullman e raggiungere le residenza. Così, l’autista della ditta di trasporti, dopo una lunga attesa con l’intervento dei Carabinieri di Anguillara, si è consultato con il suo titolare, decidendo di rientrare a Frosinone.

Dalle prime ore del mattino il bus è quindi fermo. L’autista, da quanto si è appreso, nonostante freddo e gelo insopportabili, avrebbe lasciato le porte aperte per consentire agli immigrati di scendere dal bus. Ma gli extracomunitari non si muovono. La Polizia di Frosinone sta facendo accertamenti sulle loro posizioni presidiando il mezzo. Attraverso un loro portavoce, un giovane proveniente dalla Libia, laureato in economia e con una buona conoscenza della lingua inglese, hanno fatto sapere di voler parlare con Antonio Salvati, sindaco di San Giovanni Incarico e Presidente dell’Unione dei Comuni che si occupa dell’accoglienza dei rifugiati. Vogliono principalmente i loro documenti poichè asseriscono di avere il permesso di soggiorno mostrando tutta la loro perplessità sul trasferimento in provincia di Roma.

“Ci rendiamo conto di arrecare disagio alla polizia ed all’autista del pullman che in questo momento si trovano qui – hanno dichiarato – ma noi da Frosinone non ci vogliamo spostare fin quando non avremo i nostri documenti. E’ solo con i documenti, infatti, che possiamo essere in grado di muoverci e trovare un lavoro regolare perchè noi vogliamo stare regolarmente in Italia. La nostra preoccupazione è quella di non poter più avere i documenti e non poter fare più nulla e davvero iniziare a vivere come clandestini cosa che non vorremmo mai fare”.

Hanno inoltre confermato di voler restare sul pullman fin quando non avranno almeno questa rassicurazione. Alla domanda sul loro paese d’origine (almeno di gran parte di loro) da cui sono scappati, la Libia, hanno solamente riferito. “In Libia è in atto una guerra civile anche dopo i bombardamenti e la situazione è ben peggiore di quando c’erano i bombardamenti e di quando c’era Gheddafi, altrimenti saremmo rientrati ma li non vogliamo tornarci, vogliamo restare qui ma come persone regolari. Non abbiamo alcuna garanzia di riottenere i documenti se dovessimo andare a Roma. Chiediamo solo i nostri documenti, nient’altro”. Ma fuori la preoccupazione resta. L’autista del pullman non può far altro che restare sul posto così come le Forze dell’Ordine non possono far altro che presidiare e nel frattempo si attende l’arrivo del sindaco Salvati. In serata sono stati collocati di nuovo all’Hotel Bracaglia di Frosinone dove rimarranno fino al 31 dicembre prossimo.

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