E.Letta: Berlusconi è una mina, questo governo è un patto tra gentiluomini

Gli effetti del “governo dei gentiluomini”

13 luglio – ”Con le sue parole Berlusconi mette in moto una dinamica che terremota la maggioranza. Il governo si regge su un patto tra gentiluomini. Alfano si e’ rivelato un interlocutore affidabile e credibile. Il ritorno di Berlusconi e’ una mina” e ”rende molto piu’ complesso il lavoro dell’esecutivo”. Lo sottolinea il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, in un’intervista al Corriere della Sera.

”Il governo si regge su un patto politico chiaro: il Pd si e’ assunto la responsabilita’ di stare in una maggioranza con chi ci ha ridotto cosi’, a patto che l’interlocutore non fosse Berlusconi”, ricorda Letta. Adesso ”non vorrei che si tornasse alla logica dell’antiberlusconismo e delle ammucchiate contro il Cavaliere”, prosegue Letta, che si augura ”un’alleanza guidata dal segretario del Pd, con ai lati Casini e Vendola, e poi un esecutivo politico in continuita’ con Monti”.

Riguardo al leader del Movimento 5 Stelle, ”in termini di programma di governo ho sentito tre cose da lui: non ripagare i debiti, uscire dall’euro, non dare la cittadinanza ai bambini nati da immigrati in Italia”, dice Letta che aggiunge: ”Io sono all’opposto di queste idee. Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo”.

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