Consiglio UE contro Italia: non fa abbastanza per rom e rifugiati

STRASBURGO, 9 LUG – Grande preoccupazione sia per le condizioni in Italia degli immigrati nei centri di identificazione ed espulsione, sia per chi ottenuto lo status di rifugiato non riceve il supporto essenziale.

Lo ha detto oggi il Commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muiznieks, dopo una recente visita in Italia.

Le aree su cui il commissario ha evidenziato le criticita’ sono tre: –

ROM – Ritenendo positiva la recente adozione della prima strategia di integrazione dei Rom, e il coinvolgimento di questa comunita’ nella sua elaborazione, Muiznieks, afferma che “adesso questa strategia, che si allontana dal pericoloso approccio dell’emergenza nomadi, deve essere applicata in modo consistente”. Il commissario trova quindi contraddittorio il ricorso contro la decisione del Consiglio di Stato che ha definito l’emergenza nomadi illegale, come anche il fatto che si continui la costruzione di un “campo segregato vicino a Roma”.

IMMIGRATI – Se le dichiarazioni fatte dalle piu’ alte autorita’ sulla fine delle politiche di respingimento sono un fatto positivo, il commissario esprime invece ‘grande preoccupazione sia per le condizioni degli immigrati nei centri di identificazione e espulsione, sia per chi, una volta ottenuto lo status di rifugiato, non riceve il supporto essenziale per integrarsi’. Ho visto – dice poi Muznieks – ‘l’intollerabile situazione in cui versano circa 800 rifugiati in un palazzo abbandonato a Roma’, “inaccettabile in un paese come l’Italia”.

GIUSTIZIA – Riconoscendo gli sforzi fatti sinora per affrontare i problemi della giustizia italiana, il commissario avverte tuttavia che “questi problemi saranno risolti solo con il contributo di tutti, incluso il Ministero della giustizia, il Csm, i giudici e gli avvocati”. Muiznieks considera molto promettenti le misure messe in atto in certi Tribunali, come quello di Torino, per la gestione attiva dei casi da parte dei giudici, senza necessita’ di risorse addizionali.

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