Egitto: Mursi annulla scioglimento Parlamento, nuove elezioni, militari furiosi

Cairo, 8 lug. – Il presidente egiziano, Mohamed Morsi, ha ripristinato il Parlamento dopo lo scioglimento decretato dalla Corte costituzionale lo scorso 15 giugno.

Secondo quanto si legge in un comunicato presidenziale letto dal consigliere Yasser Ali, Mursi “ha ordinato il ripristino delle sessioni del Parlamento eletto” fino a nuove elezioni che si terranno entro 60 giorni dall’entrata in vigore della nuova Costituzione.
Secondo gli analisti la mossa di Mursi, primo presidente non militare letto democraticamente in Egitto, puo’ essere letta come un’altra vera e propria sfida ai militari che, dopo lo scioglimento del Parlamento da parte della Corte Costituzionale, si erano avocati a se’ il potere legislativo.

Nelle ultime elezioni legislative i Fratelli musulmani avevano ottenuto oltre il 40% dei seggi e i salafiti oltre il 20%.
Mursi aveva prestato giuramento come presidente davanti alla Corte Costituzionale invece che al Parlamento, gia’ disciolto disciolto. Simbolicamente il neo presidente ha anche ‘giurato a piazza Tahrir, culla della rivoluzione, davanti a migliaia di persone.

Dopo l’iniziale apparente calma sale la tensione tra la giunta militare egiziane e il presidente Mohammed Morsi, espressione dei Fratelli Musulmani, dopo che quest’ultimo per decreto ha annullato lo scioglimento del Parlamento.

E’ stata convocata a una riunione d’emergenza dei militari (Scaf) per discutere delle prova di forza di Mursi. Lo ha riferito la tv di Stato. Nel corso della riunione, presieduta dal maresciallo Hussein Tantawi, ministro della Difesa di Hosni Mubarak e di fatto l’uomo forte dell’Egitto, sara’ “studiate e valutate le ripercussioni della decisione del presidente Mohamed Mursi di riunire (il disciolto) parlamento”, riferisce l’agenzia di Stato Mena, parlando di quello che e’ la prima vera sfida di Mursi ai militari.

La giunta militare aveva dissolto il Parlamento, controllato dal partito Liberta’ e Giustizia dei Fratelli Musulmani (con oltre il 40% dei seggi) e da al Nour, espressione dei salafiti (oltre il 20%) il 15 giugno scorso. Il giorno prima La Corte Costituzionale (ancora espressione dell’era Mubarak) aveva annullato l’esito delle elezioni per irregolarita’, formalmente solo per un terzo dei seggi. Come conseguenza lo Scaf, guidato da Tantawi, aveva avocato a se il potere legislativo in attesa di nuove elezioni. Mursi, insediatosi il 30 giugno, aveva assunto tutti i poteri detenuti dai militari dalla deposizione di Mubarak nel febbraio del 2011. agi

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