Trump, un altro anno di sanzioni contro la Siria

Il presidente Donald Trump ha prorogato di un anno le sanzioni contro il governo siriano. L’inquilino della Casa Bianca ha informato il Congresso della sua decisione in una lettera ad hoc, il cui testo è stato pubblicato dall’ufficio stampa della Casa Bianca.

Nella lettera si osserva che vengono prorogate le sanzioni imposte tra il 2006 e 2012, in risposta alla “minaccia inusuale e straordinaria” contro gli “interessi della sicurezza nazionale, la politica estera e l’economia degli Stati Uniti” da parte del governo siriano.

“Gli Stati Uniti condannano le brutali violenze e le violazioni dei diritti umani del regime di Assad e gli intimano di fermare la violenza contro il popolo siriano, rispettare il cessate il fuoco, garantire la consegna degli aiuti umanitari e permettere la transizione politica in Siria per favorire la libertà, la democrazia, la giustizia e le opportunità per il futuro del Paese”, — si legge in un passo della lettera.

it.sputniknews.com

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Uccidono la Siria con bombe e sanzioni, poi mandano “aiuti umanitari”

https://youtu.be/eSrIjwVG5k0

L’Unione europea e il governo italiano partecipano a questa sporca guerra. Dal 2011 hanno decretato l’embargo contro la Siria. Lo scopo dichiarato di tale embargo era quello di paralizzare l’economia del paese e di spingere la popolazione a ribellarsi contro il governo. In combutta con Usa, Arabia saudita, Qatar e Turchia, hanno: – Congelato i conti siriani all’estero; – Vietato le importazioni dalla Siria, in particolare quelle di petrolio grezzo come pure ogni tipo di transazione economica, in modo da impedire l’importazione dei beni indispensabili al popolo, bloccare le rimesse dei siriani all’estero, per far collassare l’economia del paese; – Proibito le importazioni da parte della Siria di carburante, e derivati, olio da riscaldamento, tecnologia e impianti per la raffinazione del petrolio e per la produzione di gas liquido necessario per la produzione di energia elettrica.

Senza benzina e senza corrente elettrica, l’agricoltura, come anche l’industria alimentare, l’artigianato e l’industria sono di fatto paralizzate. L‘economia siriana è a terra. L‘inflazione galoppa, il costo dei generi alimentari è raddoppiato, mentre scarseggiano diesel e merci d‘importazione; Oggi, a distanza di 3 anni, il prodotto nazionale lordo è diminuito del 60%, la percentuale è passata dal 15% al 58%. Il 64,7% dei siriani vive in uno stato di miseria estrema e non è più in grado di procurarsi gli alimenti di base. In questa situazione di degrado, che diffonde fanatismo e criminalità, i civili siriani, famiglie, anziani, donne e bambini, sono i più colpiti e le vere vittime, mentre Isis e Al Nusra trovano un fertile terreno per reclutare nuovi combattenti. Affamare un popolo è un crimine

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