10 giugno – Caos in Libia e in Ucraina, approvvigionamenti energetici a rischio. In Libia la produzione di gas e petrolio è in stallo, dopo la guerra a Gheddafi fortemente voluta da Usa e Francia, con l’appoggio di Napolitano. Come se non bastasse, frange estremiste imperversano nel Paese, mentre sulle coste migliaia di immigrati sono in attesa di partire per l’Italia.
I servizi segreti, senza mezzi termini, lanciano l’allarme: “abbiamo sei mesi di tempo per correre ai ripari. Poi in Italia regnerĂ il caos”. Intanto anche le sedicenti nuove leve della politica (M5S) si occupano di questioni irrilevanti.
Secondo gli analisti dei servizi segreti in Italia sarebbe ancora alto il rischio di attentati di matrice internazionale. A preoccupare, in particolare, è la matrice jihadista che, secondo i servizi, âresta collegata nella sua dimensione âdomesticaâ al cosiddetto jihad individuale, per lâeventualitĂ di unâautonoma attivazione, specie sulla spinta della propaganda qaidista on line, di elementi isolati o microgruppi motivati a colpire la societĂ occidentale âdallâinternoââ.
In particolare âelementi di rischio potrebbero derivare dal possibile ridispiegamento nel nostro Paese di reduci provenienti dai teatri di jihad, potenzialmente intenzionati ad impiantare filiere radicali o a condurre progetti di attacchi di Europaâ. Ma unâaltro campo nel quale i servizi effettuano monitoraggio è quello dei flussi migratori e del conseguente rischio che arrivino potenziali terroristi. Tuttavia al momento ânon sono emersi significativi elementi di riscontroâ.

