ONU: serve un fiume di denaro per combattere il riscaldamento globale

“Ci sono molte strade che possono portare a un futuro entro il limite dei due gradi di riscaldamento globale e tutte richiedono investimenti sostanziosi“.

Berlino, 13 apr. – Il mondo ha buone probabilita’ di rispettare il limite di due gradi di aumento del riscaldamento globale soltanto se riuscira’ a tagliare le sue emissioni annuali di gas serra del 40-70% entro il 2050, agendo in particolare sul settore energetico. E’ quanto si legge nella terza e ultima parte del nuovo rapporto Onu sul clima presentato a Berlino dal Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc).

RajendraPachauri
Rajendra Pachauri, presidente dell’IPCC – agenzia ONU per il clima

Il rapporto avverte che piu’ si ritardera’ il passaggio dai combustibili fossili alle energie alternative e piu’ difficile e costoso sara’ raggiungere l’obiettivo. In particolare, se dovesse essere mantenuto il trend attuale che tra il 2000 e il 2010 ha visto le emissioni aumentare piu’ rapidamente dei tre decenni precedenti, la temperatura del pianeta crescerebbe di da 3,7 fino 4,8 gradi per il 2100, un livello che secondo gli scienziati sarebbe catastrofico.

In pratica, per arrivare a un 66% (probabile) rispetto all’obiettivo di restare sotto il tetto dei due gradi di aumento della temperatura globale, la concentrazione di gas serra dovrebbe restare entro le 450 particelle per un milione di equivalenti di CO2 (ppm CO2eq) nel 2100, rispetto ai 430 ppm CO2eq del 2011. Questo richiede una riduzione d almeno il 40% ma meglio se del 79% delle emissioni di gas serra tra il 2010 e il 2050, per arrivare quasi ad azzerarle nel 2100. L’obiettivo, sostiene il rapporto, e’ quello di “triplicare e quasi quadruplicare la percentuale di energia che si attinge dalle rinnovabili e dal nucleare.

“C’e’ un messaggio chiaro dalla scienza: per evitare pericolose interferenze con il sistema climatico, non possiamo piu’ restare nella ‘routine'”, ha spiegato Ottmar Edenhofer, co-presidente del panel di esperti, scienziati e rappresentanti dei governi di 195 Paesi che hanno messo a punto il rapporto. “Ci sono molte strade che possono portare a un futuro entro il limite dei due gradi di riscaldamento globale e tutte richiedono investimenti sostanziosi”.

La quinta versione del rapporto dell’Ipcc (la precedente risale al 2007) per la prima volta ha un capitolo in cui indica i finanziamenti e gli investimenti nel settore dell’energia necessari a contenere l’inquinamento atmosferico. Al rapporto hanno lavorato per quattro anni 235 autori da 58 Paesi, che hanno messo a confronto oltre 10mila fonti scientifiche sull’argomento. La prima parte del rapporto dell’Ipcc, che indicava le responsabilita’ primarie del fattore umano nel surriscaldamento climatico (0,85 gradi dall’industrializzazione), era stata presentata lo scorso settembre. Nella seconda parte, resa nota alla fine di marzo a Yokohama, in Giappone, si erano descritti gli effetti del cambiamento climatico sull’uomo e la natura. “Questo rapporto rappresenta una sveglia per le opportunita’ economiche globali che possiamo cogliere oggi” nel settore delle energie alternative, ha commentato il segretario di Stato Usa, John Kerry. (AGI) .

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