Con l’Arnaldo, “Ci attende un grande futuro dietro le spalle”

La speculazione cresce fino all’ipertrofia, come un palestrato dei giorni nostri, “gonfiato” dai micidiali anabolizzanti; poiché esistono le condizioni affinché ciò avvenga, al riparo dai molti effetti collaterali che le pratiche speculative portano in sé. Difficile speculare quando il rischio è troppo elevato.

Ideale per la speculazione si è mostrata, a più riprese, la coppia Merkel-Sarkozy:personaggi destinati alla sconfitta elettorale prossima ventura;
salvo miracoli oggi non prevedibili. La signora tedesca continua a tenere – in contabilità separata dal debito pubblico ufficiale – l’equivalente teutonico della nostra Cassa depositi e prestiti (un’inezia da circa 500 miliardi). Come se tutto ciò non bastasse, mettiamo pure nel calderone la situazione di alcune banche tedesche. Ue, Germania e Francia stanno per perdere la tripla “A”, come gli Usa hanno già subìto.

L’America fronteggia la speculazione con le “stamperie” della Fed:venti trilioni di dollari in tre anni. Noi, con gli “sputacchi” delle dichiarazioni di Merkozy e degli accordini al ribasso, sottoscritti dai 26 stati a sovranità minimale. Come sfuggire alla tentazione del VI Canto del Purgatorio? “Ahi serva Italia, di dolore ostello,/ nave sanza nocchiere in gran tempesta,/ non donna di provincie, ma bordello!”. Sembrano scritti stamattina i versi di sette secoli fa. Domandarsi come ne usciremo è impresa difficile. Molti danno per morto l’euro, e si affannano a disegnare gli scenari del ritorno alle monete d’origine; tentando di prevedere i nuovi rapporti di cambio.

Comunque vada, non sarà una passeggiata. In questo momento così travagliato, i sacrifici degli italiani non saranno sufficienti; una manovra potrebbe perdere effetto in tempi brevi, mettendoci davanti a una nuova salita. Con le riforme, che non arrivano, la situazione precipiterà in modo drammatico. I popoli del Terzo millennio sono cresciuti nell’illusione del”tutto subito”.

A parole, sosteniamo che il pensiero andrebbe rivolto alle nuove generazioni. Parole gonfie di retorica a uso dei mille convegni sul tema. La triste realtà è che il principio cardine della rappresentanza politica in democrazia è ormai stravolto. Nessuno ha eletto Mario Monti, ma egli governa l’Italia. La figura stessa del capo dello Sato, disegnata dai costituenti, è così lontana dal modello del ’48 che ci sarebbe da restare attoniti di fronte alla leggerezza con cui si stravolgono certi princìpi, quando non fanno più comodo nel momento dato.

La funzione della stampa, in questi giorni drammatici, è del tutto marginale. Sembrerebbe il momento ideale per un uomo della
Provvidenza. Auguriamoci soltanto che la Provvidenza, così speso invocata, si sia rotta i coglioni. E, una volta per tutte, ci mandi al paese che meritiamo.
Nell’ombra, ma non troppo, “Arnaldo” Casini sogna la nuova Balena bianca, e i governi che si formano e si sciolgono in parlamento, come ai bei vecchi tempi. In barba agli elettori. Ci attende un grande futuro. Dietro le spalle.

guglielmo
donnini

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