MILANO, 17 DIC – La Polizia ha eseguito un’altra ordinanza di custodia cautelare a carico di quattro cittadini turchi nell’inchiesta della Dda di Milano, coordinata dalla pm Bruna Albertini, con al centro Baris Boyun, 41 anni, ritenuto un boss della mafia turca, finito già in carcere nel maggio 2024, assieme ad alcuni sodali, nelle indagini per banda armata con finalità di terrorismo, associazione per delinquere aggravata anche dalla transnazionalità , finalizzata alla commissione di più reati tra cui detenzione e porto abusivo di armi anche clandestine, traffico internazionale di armi, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, omicidi, stragi, traffico di droga, riciclaggio, falsificazione di documenti.
Stando alle indagini, Boyun, che era stato arrestato a Viterbo e già a processo a Milano, in precedenza dai domiciliari con braccialetto elettronico in un paesino della Calabria avrebbe coordinato traffici di droga e armi, anche da guerra, sfruttando canali all’estero e conoscenze in Turchia. Avrebbe pianificato omicidi, uno a Berlino, e attentati, come uno fallito ad una fabbrica di alluminio alle porte di Istanbul, ma mai in Italia.
Era uno degli uomini più ricercati da Ankara e la Turchia ne ha chiesto l’estradizione, ma i giudici, Cassazione compresa, hanno bocciato le istanze e resta detenuto in Italia. Reati, scrive il procuratore Marcello Viola, “tutti finalizzati a destabilizzare gli assetti dello Stato turco e a creare allarme sociale anche in Europa”.
Nell’ambito delle attività del gruppo, si legge ancora, i quattro destinatari della nuova misura sono accusati di traffici di armi e di sostanze stupefacenti e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, “spostandosi continuamente in diverse zone d’Italia e in altri Paesi europei”. (ANSA)

