Ha reso piena confessione il 35enne originario del Gambia fermato per la violenza sessuale avvenuta all’alba di venerdì 21 novembre a Gallarate, in provincia di Varese. L’uomo, meccanico, da undici anni in Italia, sposato con una donna italiana e padre di tre figli, è accusato di aver picchiato e poi violentato una 53enne in un parcheggio.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la donna è stata aggredita alle spalle e trascinata in un’area di sosta dove si sarebbe consumata la violenza. È stata soccorsa e trasportata in ospedale: è ancora ricoverata, con ferite giudicate guaribili in 20 giorni.
Il fermo e la confessione
I carabinieri di Gallarate, coordinati dal pubblico ministero di Busto Arsizio Roberto Bonfanti, in sole otto ore sono riusciti a individuare e fermare il presunto colpevole. L’uomo è stato trovato nella sua abitazione, nascosto nel cassettone di un letto: addosso aveva ancora gli stessi vestiti immortalati dalle telecamere durante la fuga, mentre il cellulare della vittima è stato rinvenuto vicino al suo appartamento.
Al momento del fermo non ha detto una parola. Poco dopo, davanti al pm e assistito dal suo avvocato, Camillo Ferioli, ha però ammesso ogni responsabilità tra le lacrime senza dare una spiegazione per quanto accaduto. “È apparso a pezzi, ha dichiarato di non essere in grado di spiegare cosa lo abbia preso in quel momento – ha spiegato il difensore –. Non ha cercato di minimizzare: ha confermato ogni circostanza contestata dagli inquirenti ed è pronto ad accettare tutte le conseguenze del casoâ€.
Il profilo dell’indagato
Quello del fermato, sottolineano le fonti investigative, non è il profilo di un criminale “abitualeâ€. Vive in Italia da undici anni, ha un lavoro stabile come meccanico, una famiglia e tre figli nati nel nostro Paese. Alle spalle ha un solo precedente, risalente al 2020, per detenzione di droga in lieve entità e resistenza a pubblico ufficiale, vicenda chiusa con la sospensione condizionale della pena.
Nelle prossime ore il fermo sarà sottoposto alla convalida da parte del giudice per le indagini preliminari, che dovrà decidere anche sulla misura cautelare da applicare al 35enne, accusato di violenza sessuale aggravata e lesioni personali.
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