PALERMO, 12 NOV – Medici senza frontiere torna in mare con le attività di “ricerca e soccorso” nel Mediterraneo centrale con una nuova nave: la Oyvon, che in norvegese significa speranza per l’isola. L’imbarcazione, al momento attraccata al porto di Licata (Agrigento), partirà per una nuova missione di salvataggio. Era una nave ambulanza in Norvegia, è stata ristrutturata e attrezzata per effettuare operazioni di ricerca e soccorso in mare; lunga 20 metri, ha 2 ponti per accogliere le persone soccorse ed è dotata di un gommone veloce (rhib).
“Come organizzazione medico-umanitaria, la nostra presenza nel Mediterraneo e l’impegno nel supporto alle persone in movimento sono imprescindibili – dice Juan Matias Gil, capomissione di Msf – .Riprendiamo le operazioni perché abbiamo il dovere di soccorrere chi si trova in difficoltà in mare. Persone spesso costrette a partire su imbarcazioni insicure dopo aver vissuto in condizioni deplorevoli e disumane e aver subito detenzioni, abusi ed estorsioni in Libia”.
Msf aveva interrotto le operazioni di salvataggio quasi un anno fa, con la nave Geo Barents, attiva da maggio 2021 a dicembre 2024. La nave era stata sottoposta a un fermo amministrativo di 60 giorni nel settembre 2024, per presunte violazioni delle norme di sicurezza durante un salvataggio. L’equipaggio della Oyvon prevede la presenza a bordo di un medico e un infermiere. (ANSA)

