Leone XIV è scismatico? Cosa insegna la Chiesa?

Leone XIV è scismatico?

di Fra’ Alexis Bugnolowww.chiesaromana.info – Secondo il Codice di Diritto Canonico del 1983, promulgato da Papa Giovanni Paolo II dal Palazzo Apostolico il 25 gennaio 1983, tutti coloro che prendono parte formalmente e pubblicamente a uno scisma ecclesiastico perdono ogni diritto nella Chiesa. Per questo motivo, tutti i cattolici che entrano in comunione, consapevolmente o inconsapevolmente, con un antipapa perdono ogni diritto ecclesiastico di compiere atti che conferiscono un diritto.

Per “atti che conferiscono un diritto” intendo quegli atti giuridici in cui e mediante i quali una persona che ha il diritto di conferire un diritto, tenta di fatto di conferire un diritto. Tali diritti includono l’elezione, la nomina, l’autorizzazione, ecc.

In questo articolo, dimostrerò la veridicità di questa affermazione.

Qui discuterò brevemente cosa dice il Codice di Diritto Canonico su queste questioni, per coloro che non hanno familiarità con le leggi della Chiesa e per coloro che desiderano condividere questo articolo con altri cattolici che, allo stesso modo, sono disinformati e vogliono sapere cosa insegna veramente la Chiesa su queste questioni.

Il canone 1364 impone la scomunica ipso facto a tutti gli scismatici

Questo canone recita in latino:

Canone 1364 § 1. Apostata a fide, haereticus vel schismaticus in excommunicationem latae sententiae incurrit, firmo praescripto can. 194 §1, n. 2: …

Che in italiano recita:

Canone 1364 §1. L’apostata dalla Fede, l’eretico e/o lo scismatico, incorre nella scomunica latae sententiae, fermo restando il disposto del canone 194 §1, n. 2; ,,,

Qui l’espressione latina, “latae sententiae”,  significa “senza la necessità di una condanna dichiarata”.

Canone 1331, gli effetti giuridici dell’essere scismatico includono la perdita dei diritti

Il canone successivo spiega quali sono gli effetti dell’essere scomunicato latae sententiae, senza che alcun tribunale o autorità lo dichiari, ovvero cosa accadrebbe se qualcuno si unisse a uno scisma o diventasse scismatico, quali diritti perderebbe:

Canone 1331 §1. Excommunicatus vetatur:

1° ullam habere partecipazioniem miisterialem in celebrandis Eucaristiae Sacraficio vel quibuslibet aliis cultus caerimonalis;

2° sacramenta vel ssacramentalia celebrare et sacramenta ricettare;

3° ecclesiasticis officiis vel ministeriis vel munierubus qualibuslibet fugi vel actus regiminis ponere.

Che in italiano è:

Canone 1331 §1. Allo scomunicato è proibito:

1° avere alcuna partecipazione come ministro nella celebrazione del Sacrificio dell’Eucaristia e/o in ogni altro culto cerimoniale di qualunque genere;

2° celebrare i Sacramenti o sacramentali e ricevere i Sacramenti;

3° esercitare qualsiasi tipo di uffici ecclesiastici e/o munera di qualunque genere e/o porre un atto di governo.

Papa Niccolò II dichiara scismatici tutti gli antipapi

Citerò qui la Bolla di Papa Niccolò II, “In Nomine Domini”, n. 4, promulgata il 13 aprile 1059 nella Basilica Patriarcale Costantiniana del Laterano, alla presenza del Sinodo di tutto il Clero Romano:

§4. Per questo motivo, se qualcuno è stato eletto, o anche ordinato, o intronizzato, contro questo nostro decreto promulgato con sentenza sinodale, sia per sedizione, e/o presunzione, o qualsiasi inganno, sia abbattuto dall’autorità divina e da quella dei santi apostoli, Pietro e Paolo, con un anatema perpetuo insieme ai suoi promotori, sostenitori e seguaci come uno separato dalle soglie della santa Chiesa, proprio come l’Anticristo, invasore e distruttore di tutta la cristianità, e non gli venga data udienza su questo, ma sia deposto da ogni grado ecclesiastico a qualsiasi altro che lo precedesse, senza alcuna obiezione fatta, al quale se qualcuno in qualsiasi modo aderisce, e/o mostra qualsiasi tipo di riverenza nei confronti del Pontefice, o presume di difenderlo in qualcosa, sia abbandonato con uguale sentenza, che se qualcuno si dimostra un violatore di questa sentenza del nostro santo decreto, e ha cercato di confondere la chiesa romana con la sua presunzione, e di suscitare disordini contro questo Statuto, sia dannato con anatema e scomunica perpetui, e sia reputato tra gli “empi”, che “non risorgeranno in giudizio” (Salmo 1:5), conosca l’ira dell’Onnipotente contro di lui, e quella dei Santi Apostoli, Pietro e Paolo, la cui Chiesa ha presunto di ingannare, conosca una follia devastante in questa vita e in quella futura; “La sua dimora diventi deserta, e non ci sia nessuno che abiti nelle sue tende” (cfr. Salmo 69:26): “I suoi figli siano orfani e sua moglie vedova” (Salmo 108:9), “sia scosso completamente” (cfr. Salmo 108:10) fino alla follia, e “i suoi figli vadano in giro mendicando e siano cacciati dalle loro dimore” (Salmo 108:10). «L’usuraio divori tutti i suoi beni, e lo straniero distrugga tutte le sue fatiche» (Sal 108,11); «Tutto il mondo combatta contro di lui» (cfr Sap 5,21), e tutti gli altri elementi siano contro di lui, e i meriti di tutti i Santi, in pace, lo confondano e in questa vita si vendichino apertamente di lui.

Leone XIV non è papa, perché è stato eletto non canonicamente, e quindi, è un antipapa.

Per le prove di ciò, vedere:

Come Papa Giovanni Paolo II dichiara invalido il Conclave del maggio 2025, non conferendo alcun diritto di essere papa al Cardinale Prevost, inviato a oltre 5000 tra chierici e religiosi a Roma.

Lettera aperta a un Cardinale, riguardo all’invalidità del Conclave del maggio 2025, inviata a oltre 150 Cardinali.

Pertanto, tutti i cattolici in comunione con l’Antipapa Leone XIV hanno subito la perdita di ogni diritto

L’effetto di essere in comunione con un falso papa, cioè con qualcuno che ha usurpato l’Ufficio Apostolico, la Dignità o il Munus, con una falsa o illegittima pretesa al papato, è che egli è uno scismatico, separato da Cristo, e lo sono anche tutti coloro che lo riconoscono come “Romano Pontefice”, perché si stanno unendo a un impostore, un uomo NON in comunione con Gesù Cristo o con la Chiesa Cattolica.

Poiché sono trascorsi quasi sei mesi da questo atto di scisma, e poiché tutte le parti sono state debitamente ammonite per lettera, qui a Roma, e poiché tutte le parti persistono, consapevolmente, nel loro crimine e nella loro frode, senza rimorso o vergogna, si può ragionevolmente presumere che siano ostinati e acconsentano formalmente a essere in scisma con un antipapa, cioè con un uomo eletto non canonicamente.

Per dimostrare come un completo spirito di menzogna e frode si sia impossessato delle menti e dei cuori di questi scismatici, che sono a conoscenza di tutti i documenti e i fatti sopra menzionati, mi limiterò a citare due esempi: Un vescovo ha recentemente affermato: “Se tutti i cardinali e i vescovi del mondo accettano questa elezione, essa diventa valida”. E un altro, uno dei cardinali vicini a Prevost e a Papa Francesco, ha recentemente affermato che rifiutare Papa Leone dimostra la totale mancanza di spirito di comunione, e questa è una bestemmia contro lo Spirito Santo.

È ovvio che tali affermazioni rifiutano implicitamente le leggi della Chiesa e la verità della storia recente, per non parlare del fatto che sono o implicano sia una bestemmia che una negazione dell’insegnamento di Cristo, il Quale ha dichiarato, come Re, che “qualunque cosa” Pietro “leghi sulla terra, sarà legata in Cielo”, nel Suo Regno. Inoltre, tutti coloro che rifiutano le leggi di Cristo Re sono ribelli e sono coinvolti in una cospirazione aperta contro il Suo Regno. Pertanto, nessuno di questi ecclesiastici ha o gode più del diritto di rivendicare autorità o giurisdizione su alcun cattolico. Non possono imporre leggi, non nominare nessuno a nessuna carica, non eleggere nessuno a nessuna carica, non determinare nulla per nessuno, né ora né in futuro. Sono scomunicati e sono al di fuori della Chiesa cattolica e separati da Cristo. E non possono essere salvati, secondo la Bolla di Papa Bonifacio VIII, Unam Sanctam (testo latino, testo italiano), poiché ovviamente NON si sottomettono a un vero papa.

Infine, nessuno di questi ha più di fatto il diritto di eleggere il Papa, perché o hanno perso tale diritto in virtù del canone 1331, sezione 1, o non vogliono esercitarlo, poiché ritengono che Leone XIV sia un papa legittimo.

Quindi hanno subito la decadenza del diritto.

E questo è ciò che ho promesso di dimostrare.

Di conseguenza, sebbene questi “cattolici” esistano ancora e vivano, e abbiano diritti naturali e civili secondo il diritto ecclesiastico, poiché hanno subito la perdita di ogni diritto di compiere atti che conferiscono diritti, è come se non esistessero fisicamente o fossero morti. Quindi, gli scismatici di Leone XIV non hanno voce in capitolo su chi sia il Papa.

Quanto a come il papato possa essere ripristinato in circostanze così orribili, il canonista Guido Ferro Canale lo ha già spiegato due anni fa, QUI, e io l’ho dimostrato 6 anni fa QUI.

Come avere elezione legittima, quando i Cardinali elettori sono tutti in scisma?

Così, tra poche settimane, quando i cattolici di Roma, che respingono le pretese di Roberto Prevosto (Leone XIV), si riuniranno in accordo con l’insegnamento di Papa Niccolò II, nella sua Bolla In Nomine Domini, n. 3, possano partecipare in una elezione legittima del Romano Pontefice. Ascoltiamo le sue parole, che spiegano come risolvere tali crisi, parlando dei cattolici che sono membri della Chiesa di Roma, cioè di coloro che hanno residenza ecclesiastica nella Diocesi di Roma e nelle sue diocesi suburbicarie, così:

§ 3. Pertanto, se la perversità degli uomini depravati e iniqui prevale a tal punto che non è possibile tenere un’elezione pura, sincera e libera nella Città, i Cardinali Vescovi con i chierici religiosi e i laici cattolici, anche se pochi, ottengano il diritto di potere (ius potestatis) di eleggere il Pontefice della Sede Apostolica, dove ritengano più opportuno. Chiaramente, una volta completata l’elezione, se dovesse scoppiare un conflitto bellicoso e/o se la lotta di qualsiasi tipo di uomini resistesse con la serietà della malvagità, tale che colui che è stato eletto non potesse prevalere per essere intronizzato nella Sede Apostolica secondo la consuetudine, tuttavia, che l’eletto ottenga come Papa l’autorità di governare la Chiesa Romana e di disporre di tutte le sue facoltà, che il Beato Gregorio, come sappiamo, fece prima della sua consacrazione.

La procedura per convocare, condurre e tenere questa elezione è già iniziata, come riportato su ChiesaRomana.Info, con il consenso di oltre 5000 chierici e religiosi della Chiesa di Roma, che, debitamente informati, non si sono opposti alla convocazione.

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