Delitto Garlasco, vacilla l’alibi Sempio

Sempio

L’intensa attività telefonica tra il 12 e il 13 agosto (giorno dell’uccisione di Chiara Poggi) di Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, entra nell’inchiesta sul delitto di Garlasco. Gli investigatori si starebbero infatti concentrando sulla fitta serie di messaggi scambiati tra Ferrari e un amico, Antonio, ex vigile del fuoco di stanza a Vigevano.

La fitta rete di messaggi della madre di Andrea Sempio

Secondo quanto riportato da “Il Messaggero”, la sera del 12 agosto, il cellulare di Daniela Ferrari registra numerosi scambi di messaggi tra le 21 e le 22. La mattina seguente, il 13 agosto, alle 8:47, due ulteriori Sms vengono inviati all’ex pompiere. Poco dopo, alle 9:09, mentre la Ferrari si reca a fare la spesa a Gambolò, in zona Molino, il suo telefono aggancia la cella e un terzo messaggio parte in direzione di Vigevano. Da quel momento, l’attività del suo cellulare si interrompe.

L’ipotesi al vaglio degli investigatori è che possa essere stata la donna a parcheggiare in Piazza Ducale e che quindi sia suo lo scontrino del parcheggio con un timbro delle 10:18 usato all’epoca delle prime indagini come conferma dell’alibi del figlio. Lo scontrino, secondo la versione fornita agli inquirenti dalla famiglia Sempio, fu ritrovato dal padre di Andrea “mentre ripuliva la macchina” giorni dopo il delitto e conservato dalla madre oltre un anno per poi essere consegnato ai carabinieri solo nel 2008.

Il malore della madre durante l’interrogatorio di aprile

Convocata lo scorso 28 aprile, Daniela Ferrari si è avvalsa della facoltà di non rispondere, e quando i carabinieri hanno provato a insistere, facendo il nome di Antonio, la donna ha accusato un malore. L’ex vigile del fuoco, sentito in precedenza, ha affermato di non ricordare i contenuti dei messaggi.

Le analisi sul cellulare di Andrea Sempio

Stando a quanto emerso, Andrea Sempio, la mattina del 13 agosto, risulta aver avuto contatti telefonici con gli amici Mattia Capra e Roberto Freddi tra le 9:58 e le 12:18. Secondo una relazione depositata dalla difesa Stasi, l’utenza di Sempio “non risulta agganciata a Vigevano”, ma piuttosto “attiva la cella di Garlasco via S. Lucia: egli si trovava dunque in località Garlasco”. Un elemento, che se confermato, farebbe vacillare ulteriormente l’alibi di Sempio e renderebbe sempre più verosimile che fosse la madre a trovarsi a Vigevano, lasciando il figlio Andrea senza un alibi.
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