CATANZARO – “In Italia manca un modello di accoglienza dei migranti, non siamo stati in grado di crearlo: è un fallimento degli esecutivi che si sono succeduti, in modo particolare delle anime belle della sinistra che hanno governato ininterrottamente negli ultimi anni”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un colloquio con “La Stampa”. “Centomila arrivi – ha affermato – non possono rappresentare un problema per un Paese con 60 milioni di abitanti, anzi bisognerebbe vederli come un’opportunitĂ . Qui da noi abbiamo tante famiglie sotto la soglia di povertĂ – ha spiegato -, diamo loro la possibilitĂ di ospitare e assistere un minore non accompagnato, ovviamente con un contributo economico da parte dello Stato.
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Sarebbe un sistema piĂą funzionale”. In passato “si è dovuti intervenire perchĂ© in molte regioni – ha evidenziato il governatore calabrese – si era sviluppata un’industria del profitto, che lucrava sull’accoglienza dei migranti. Altra cosa è costruire un vero modello di accoglienza diffusa e di integrazione, all’insegna della sussidiarietĂ , per dare la possibilitĂ a giovani e disoccupati di trasformare il problema in un’opportunitĂ ”. Come si è cercato di fare in Calabria dopo la tragedia di Cutro, attraverso “un accordo con l’associazione dei costruttori per la formazione professionale dei migranti, da impiegare nei cantieri edili, in modo da integrarli grazie al lavoro”.
“Noi in Calabria – ha aggiunto Occhiuto in risposta a una domanda sui governatori delle Regioni del Nord – abbiamo sempre accolto tutti in silenzio, con grande solidarietĂ , ma rispetto le difficoltĂ degli altri governatori, che devono affrontare realtĂ diverse, specie nelle aree metropolitane, dove la mancanza di un modello di integrazione ha generato dei ghetti, o ad esempio, nelle stazioni divenute spesso un luogo fertile per la microcriminalitĂ ”. “Se si chiede giustamente all’Europa di assumersi le sue responsabilitĂ , poi è necessario che ciascuno, a tutti i livelli, faccia lo stesso esercizio di responsabilitĂ ”, ha sottilineato Occhiuto.. (ITALPRESS)

