Maschi e 17enni: allarme su 20mila “minori stranieri non accompagnati”

minori stranieri

L’enorme numero di sbarchi delle ultime settimane sta mettendo in crisi il sistema di accoglienza per i migranti. Tutti i centri sono allo stremo e mentre gli stessi irregolari alzano la voce e si lamentano perché non ricevono la paghetta che qualcuno ha promesso loro o perché non viene servito cibo dei loro Paesi ai pasti, l’Italia tenta in tutti i modi di dare un’accoglienza dignitosa a tutti. Ed è complicato quando ci sono oltre 1.000 arrivi al giorno, soprattutto quando tra questi ci sono anche numerosi sedicenti minori non accompagnati, che in molti casi alla luce dei controlli risultano, al contrario, maggiorenni.

Ma gli irregolari ci provano, si dichiarano minori perché sono stati istruiti a mentire per accedere ad agevolazioni e canali privilegiati nell’accoglienza, almeno fino a quando non viene accertata la loro età. Solo che serve tempo per completare tutti i controlli e così finisce che, finché possono, usufruiscono delle agevolazioni di un sistema pensato per i minori e poco prima di essere scoperti fanno perdere le loro tracce, unendosi al sottobosco della delinquenza delle città, all’esercito di invisibili che rende l’Italia ancora più insicura.

I sindaci ora si lamentano per il gran numero di sedicenti minori che arrivano nei loro Comuni. Anche quelli del Pd alzano la voce ma non considerano che la norma che ora regolare la gestione dei minori è frutto del lavoro di Sandra Zampa, esponente del Pd, che però si difende: “La legge sulla carta funziona. Ma tutti devono attivarsi: il governo nella prima accoglienza, Comuni e Regioni per la parte loro, l’autorità dell’infanzia deve pubblicizzare affidi e possibilità di fare i tutori dei ragazzi, la società civile offrirsi di farlo, il fondo per minori stranieri va alimentato e i posti in comunità ampliati. Ciascuno deve fare la sua parte”.

Certo, facile parlare di leggi teoriche quando nei fatti il sistema è al collasso. La legge Zampa alimenta diverse criticità che si stanno verificando sul territorio, dove al 31 luglio c’erano quasi 22mila sedicenti minori stranieri non accompagnati. A questi, però, vanno aggiunti i minori italiani che vengono allontanati dalle famiglie di origine per diversi motivi e che devono essere accolti con i medesimi standard. Ma i dati sugli stranieri non maggiorenni, se analizzati, forniscono un quadro che meriterebbe approfondimenti: 9 su 10 sono maschi.

Solo il 12% di loro è di sesso femminile. Ma c’è di più, perché del totale di minori che arrivano, la maggior parte, oltre il 44%, dichiara di avere 17 anni. Elemento quanto meno sospetto. E se a questi si aggiungono quelli che ne dichiarano 16, la percentuale sale fino a sfiorare il 70%. Poco meno del 12% ne dichiara 15 e sono il 16% quelli tra i 7 e i 14 anni. Solo il 2% hanno tra 0 e 2 anni. Anche per queste ragioni il governo sta studiando una stretta sui controlli e una velocizzazione delle pratiche di verifica dell’età, perché è evidente che esiste una falla che i migranti sfruttano a loro favore e a discapito dell’Italia. Una falla che la sinistra sembra non aver mai avuto interesse di sistemare e che fa gioco alla propaganda pro-immigrazione per alimentare la narrazione buonista sugli sbarchi.
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