Biden: “ostacolare industria cinese dei semiconduttori”

Biden e Xi

L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha richiamato apertamente Giappone e Paesi Bassi ad aderire agli sforzi di Washington per ostacolare lo sviluppo dell’industria cinese dei semiconduttori. “Penso vedrete Giappone e Paesi Bassi seguire la nostra guida”, ha affermato la segretaria del Commercio Gina Raimondo nel corso di una intervista all’emittente televisiva “Cnbc”. Sino ad oggi, Washington non aveva nominato alcun Paese specifico in merito alle restrizioni alle esportazioni verso la Cina nel campo dei semiconduttori.

Dal mese scorso l’amministrazione Biden ha sostanzialmente bandito il commercio con la Cina di tecnologie avanzate nel campo dei semiconduttori, dei macchinari per la loro fabbricazione e delle relative risorse umane. Le restrizioni includono misure tese a proibire alle aziende l’esportazione verso la Cina di semiconduttori contenenti tecnologia statunitense. Ufficialmente, Washington ha giustificato tali restrizioni col timore che le tecnologie avanzate possano essere utilizzate da Pechino per lo sviluppo di sistemi d’arma avanzati.

Giappone e Paesi Bassi sono oggetto dell’attenzione degli Stati Uniti perché sono leader mondiali nella produzione di macchinari per la fabbricazione di semiconduttori, che al momento non sono direttamente oggetto delle restrizioni adottate da Washington. I maggiori costruttori di macchinari industriali dei due Paesi sarebbero in grado di realizzare i loro prodotti senza fare affidamento sulla tecnologia Usa.

Ad oggi, il mercato mondiale dei macchinari per la produzione di microchip è dominato da tre aziende: la statunitense Applied Materials, l’olandese ASML e la giapponese Tokyo Electron. Quest’ultima, in particolare, detiene il 90 per cento del mercato mondiale dei macchinari per la produzione di circuiti tramite l’applicazione di sostanze chimiche su wafer di semiconduttori, e circa il 40 per cento del mercato mondiale dei macchinari per la creazione di microfilm sulle superfici dei wafer; circa un quarto delle vendite effettuate dall’azienda nell’anno fiscale concluso a marzo 2022 sono state effettuate in Cina, che è pertanto il suo primo mercato, davanti a Corea del Sud e Taiwan.  https://www.agenzianova.com

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