Il presidio delle Sardine diventa una mobilitazione permanente, che durerà a oltranza affiché si apra si apra una fase costituente progressista
Davanti al Nazareno Mattia Santori e Jasmine Cristallo, mostrano tende e sacchi a pelo. Il presidio delle Sardine diventa infatti una mobilitazione permanente, che a quanto apprende AdnKronos, durerà a oltranza. “Siamo stanchi di 125mila comunicati al giorno, noi facciamo parte del campo progressista, chiediamo che si apra una fase costituente”, dice Santori.
Per la leader calabrese, Cristallo c’è “il dovere di portare la mia voce di donna di sinistra, antifascista, meridionale ed essere presente, per dire la mia in un momento cruciale per la democrazia perché la crisi di un partito come il PD riguarda tutti i democratici, anche quelli come me che non hanno una tessera di partito. adnkronos
“L’iniziativa – spiega Sartori – parte da un malessere, continuare ad assistere a un processo di ricostruzione del centrosinistra senza poter dire la nostra. In questo momento il Pd è un luogo dove si sta decidendo il futuro del centrosinistra, un luogo che ci interessa”.
Il tempismo più che sospetto è una conferma: nel vuoto di potere non creato ma certificato dal passo indietro di Zingaretti, forse c’è spazio anche per Mattia Santori, personaggio in cerca d’autore silenziato di fatto da questi lunghissimi mesi di anestesia politica causata dall’epidemia di Covid.
Sardine, antifascisti, femministe: tutti al Nazareno
Presidio delle sardine: la crisi del Pd ci riguarda
Siamo di fronte quasi a una Opa ostile, visto che Santori spiega di non volersi “appiattire sul Pd”, ma di voler “favorire l’idea di ‘Piazza Grande’, un partito federativo e una grande rete di associazioni che abbiamo messo in pratica, senza volere, con le piazze delle Sardine”. Per Santori “non si può semplicemente stare a guardare” perché la crisi del Pd “ci riguarda, è parte del processo di ricostruzione di un campo progressista”. Auguri… www.liberoquotidiano.it