Guy Verhofstadt, ex premier belga e capogruppo dellâAlde a Strasburgo, punta il dito contro uno dei principali avversari del M5s alle prossime elezioni politiche: Matteo Salvini.
Secondo Verhofstadt (che evidentemente non teme di coprirsi ridicolo, ndr), se il leader della Lega Nord dovesse salire al potere, lâItalia rischierebbe di diventare uno âStato illiberaleâ, sulla scia della Polonia e lâUngheria, con la Russia di Vladimir Putin o la Turchia di Recep Tayyip Erdogan come modelli politici.
Il âmodelloâ di Salvini
Secondo Verhofstadt, ânon câè nulla di sbagliato nel tentare di preservare il proprio potere in una societĂ democratica, ma farlo minando il proprio sistema politico e lo stato di diritto del proprio paese è un problema. Il âmodelloâ è sempre lo stesso, con tre cose che accadono nella maggioranza di questi paesiâ.
La prima fase di questo âmodelloâ consiste nel minare âlâindipendenza e lâimparzialitĂ della magistratura, politicizzando o paralizzando le Corti di grado piĂš elevato e rimpiazzandone in modo massiccio i giudici con persone politicamente vicini al potereâ. Nella seconda fase
âsi mettono sotto pressione le voci critiche, ostacolando il finanziamento delle ong, etichettando chiunque riceva finanziamenti esteri come un agente straniero, si mettono i media sotto il controllo del partito di governo, si rende la vita difficile agli sponsor dei media privati, per esempio con estesi controlli fiscali o altre forme di pressione politicaâ.
La ânuovaâ narrativa politica
Per Verhofstadt, esponenti politici come Salvini stanno costruendo âuna nuova narrativa politica, basata sulla cosiddetta difesa dei valori cristiani, dei valori nazionali, sul bisogno di fondare degli Stati illiberali. E sempre fondati su campagne dâodio contro le ĂŠlite cosmopolite che vivono a Londra, a Bruxelles, a Parigi, a Berlino e persino a Praga o a Varsaviaâ.
Una narrativa che âutilizza unâansia esagerata contro i migranti, specie quelli musulmani, o âinvasori musulmaniâ, come li chiama Viktor Orbanâ, premier ungherese. âLa mia paura â ha concluso il leader dei liberaldemocratici al Parlamento Ue â è che se non facciamo niente câè il rischio che questo fenomeno si diffonda in altri paesi: guardate per esempio allâAustria o forse â conclude â un domani allâItalia, dove, se Matteo Salvini arrivasse al potere con la sua Lega Nord, potrebbe accadere facilmente la stessa cosaâ.

