Pistoia, profughi in Questura: «Vogliamo tornare a Trapani a fare l’Acquagym»

 

Erano arrivati da Trapani a Maresca, ma il soggiorno nella provincia di Pistoia si è rivelato una delusione per cinque profughi subsahariani. Abituati per un anno e 8 mesi alla piscina, a essere serviti a pranzo e a cena e a non dover pensare alle bollette o a rigovernare “casa”, poche settimane fa sono piombati in Questura: «Fateci tornare a Trapani a fare l’Acquagym». Questa la loro richiesta, dopo aver scoperto che a Maresca avrebbero dovuto attenersi alle regole della prima Accoglienza, in gran parte mutuate dal progetto dello Sprar,per i richiedenti asilo, e dire addio alla vita da nababbi. E così due di loro sono andati via, gli altri tre sono rimasti, ma a malincuore.

Una storia che Roberto Niccolai, il coordinatore dell’area intercultura della cooperativa «Gli Altri» (vincitrice con altre coop dei bandi per la gestione dei programmi di accoglienza e Sprar) racconta con l’amaro in bocca. Esempio perfetto delle falle nel sistema dell’accoglienza. «E’ gravissimo che quei ragazzi siano stati abituati a pensare che l’Italia sia il paese del Bengodi e possano vivere in una eterna vacanza».  […]  LA NAZIONE